Rubo a un amico:
Mi si chiede: <<Cosa possiamo fare? Come ne USCIAMO da questa situazione? >>.
Io rispondo cosi: <<Fino a quando noi saremo disposti ad accettare ogni sciocchezza che ci impongono con i DPCM noi non ne usciremo. Essi non sono altro che delle ORDINANZE le quali sono illegittime poiché prevaricano la Costituzione. Unico modo per uscirne é attuare la DISOBBEDIENZA. Ti multano? Ok. Si ricorre al GIUDICE DI PACE oppure al PREFETTO (non sono io a sostenerne l'illeggimità bensì i Prefetti e Giudice di Pace), in quanto questi DPCM sono dei veri e propri ABUSI. Dopodiché, avrai rivendicato il tuo diritto alla libertà costituzionale. Siamo noi stessi che stiamo AVALLANDO la dittatura. Siamo noi che la stiamo accettando. Fino a quando non capiremo tutto questo noi non ne potremo mai uscire. Ti ricordi come eri da bambino? Disubbidiente. Ecco, dobbiamo ritornare un po' bambini e disubbidire, perché si nutrono della nostra paura ed i loro piani li stanno attuando grazie solo al nostro consenso>>.
L’Evangelo del Giorno
S. Andrea apostolo
“In quel tempo, mentre camminava lungo il mare di Galilea, Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono.” (Matteo 4,18-22).
“Essi subito lasciarono”: sono queste tre parole che colpiscono l’attenzione del lettore di questo Evangelo, all’inizio di questa prima settimana di avvento.
Per due volte in modo sincrono Matteo sottolinea questa espressione. E questo suscita una serie di pensieri riguardo a queste due coppie di fratelli pescatori.
Innanzitutto entrambi i fratelli agiscono insieme. Questo vuol dire che non sono solo colpiti da Gesù ma ne condividono il possibile cammino.
E scelgono di stare con Gesù senza tentennamenti: subito! Certo potevano attendere, sperimentare, tentare di capire meglio. Invece si assumono una responsabilità immediata.
Il terzo passaggio di questa azione è il verbo lasciare. Lasciano la storia forse di sicurezze, un lavoro, una famiglia, una certa tranquillità! Ed invece si assumono il rischio di una via nuova. Questo comporta capacità di decidere.
In questo tempo forte meditiamo queste tre parole: “essi subito lasciarono”. Insieme ad altre persone proviamo subito a lasciare ciò che è secondario e superfluo, e concentriamoci su questo incontro importante con il Signore. Egli ci accompagnerà su sentieri inesplorati, oltre la pandemia, l’incertezza, le paure, le impossibilità, per vivere questo tempo opportuno e unico nell’incontro con la vita in pienezza.
William Fly
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