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Sebastiano Tafaro
AndeuetmsSposnshogeoreed ·
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LA GUERRA MISTIFICATA.
Il primo Ministro etiope, Abiy Ahmed Ali, sostiene che finalmente la pace è stata assicurata contro la congiura di pericolosi criminali.
Ecco cosa è effettivamente accaduto, in base alla testimonianaza delle suore salesione che operano nel Tigre ed in particolare ad Adwa (v. Amici di Adwa):
In un mondo globalizzato, l'interruzione delle telecomunicazioni sembra impensabile, eppure nella regione etiope in cui è situata Adwa nessuno può telefonare, inviare foto nè messaggi scritti o registrati.
Ecco perchè è così difficile avere informazioni dal Tigray, ed altrettanto pericoloso diffonderle on-line.
Qui dall'Italia sappiamo davvero poco della guerra in Etiopia.
Ma abbiamo appreso la notizia che temevamo di più: una settimana fa il conflitto armato è arrivato anche ad Adwa. Dopo ore di angoscia, pare confermato che i bombardamenti si siano limitati alla zona montuosa non abitata.
Il premier etiope ripete che l'offensiva è mirata al movimento politico e militare che guida la regione, ma intende risparmiare la popolazione civile. Ma di fatto l'impossibilità di accedere al denaro, ai mercati, alle comunicazioni, agli aiuti umanitari mette in pericolo la sopravvivenza di tutti.
Ad oggi l’azione militare è ufficialmente focalizzata sulla conquista della capitale regionale del Tigray, Macallè, alla cui popolazione è stato consigliato nelle 72 ore precedenti di fuggire o chiudersi in casa.
Le dichiarazioni del capo del TPLF (il partito tigrino) non lasciano però molte speranze su una fine vicina delle ostilità.
A voi, amici dei bambini di Adwa, affezionati alle missionarie e agli operatori che lavorano laggiù, confidiamo e con voi condividiamo le nostre preoccupazioni.
Nelle scorse domeniche, tante parrocchie si sono unite nella preghiera per la pace in Etiopia, ringraziamo tutti di cuore. E' una modalità fondamentale - per chi crede - di stare vicini. Continuiamo a farlo, nella speranza di poter presto aggiungere gesti concreti di aiuto.
E teniamo alta l'attenzione su questo conflitto, sui diritti umani di un popolo già provato da malattie e carestie!