L’Evangelo del Giorno
Beata Pierina Morosini “Chi ha visto me, ha visto il Padre.” (Giovanni 14,7-14).
#vedereilpadre
L’abbiamo scoperta e riscoperta l’intima unione tra il Figlio e il Padre, tra Gesù Cristo e il Padre.
Ci è difficile non solo vedere, ma immaginare la presenza del Padre se non attraverso l’affidarsi nell’invisibile presenza di D-o.
Filippo, discepolo chiamato in ruoli chiave e pressoché impossibili da risolvere, chiede concretamente a Gesù di vedere il Padre. Ciò sarebbe sufficiente.
Gesù invece chiede di fare un salto di qualità. Chiede di credere alla sua Parola e alle sue opere e di rimanere fedele.
Sembrano due aspetti semplici della nostra vita di credenti. In verità ci viene richiesto un passaggio che si scontra con la caducità della nostra vita, con le nostre fragilità, con il senso del limite, delle frontiere che condizionano il nostro vivere.
Bisogna chiedere al Signore supplemento di fede e di pregare.
L’Evangelo del Giorno
Venerdì della 4ª Settimana di Pasqua “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Giovanni 14,1-6).
#venirealpadre #via #verità #vita
Ci sono molte dimore nella casa del Padre: questo ci ricorda Gesù. Ci colpisce quel “molte”. Vuol dire che in D-o c’è posto per tutti. Il Signore non vuole restare solo, vuol stare in nostra compagnia!
Per questo il Padre ci ha donato suo Figlio. Per questo il Signore si è presentato a noi con i volti della Trinità. Per questo il D-o della vita si presenta nella santità di donne e uomini. Per questo D-o vuole che siamo santi.
Ma qual è la via, chiede Tommaso, non riuscendo a cogliere il luogo dove il Signore va e la via per seguirlo. Allora Gesù semplicemente ricorda che Egli è la via ma anche la verità e soprattutto la vita.
Queste tre “V” siano stampate nel nostro cammino di credenti credibili!
Immagine: Cristo pantocratore mosaico Cappella Palatina Palermo.
L’Evangelo del Giorno
Giovedì della 4ª Settimana di Pasqua “[Dopo che ebbe lavato i piedi ai discepoli, Gesù] disse loro:
«In verità, in verità io vi dico: un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Sapendo queste cose, siete beati se le mettete in pratica.” (Giovanni 13,16-2.
#iosono
Siamo in un momento cruciale del cammino di Gesù con i discepoli. Gesù vuole sottolineare due aspetti che caratterizzano la missione dei suoi discepoli.
La prima riguarda lo stile di chi si mette a servizio o di chi è mandato. L’umiltà caratterizza la missione e l’annuncio.
La seconda riguarda la fedeltà nel riconoscere il Signore e accogliere la sua testimonianza e la sua Parola. Gesù avverte che l’aspetto peggiore è il tradimento.
Questo messaggio forte di Gesù ha un proprio fondamento: cementare la fede all’essenzialità dell’incontro con Cristo.
Siamo capaci anche noi di vivere questa fedeltà? Il Signore quando ritornerà troverà fede in ciascuno di noi?
L’Evangelo del Giorno
S. Atanasio
“Io e il Padre siamo una cosa sola.” (Giovanni 10,22-3
#essereunacosasola
I Giudei sono smaniosi di sapere l’identità di Gesù. Vogliono che egli sveli chi è. Gesù risponde in modo diretto affermando che nemmeno di fronte alle opere hanno creduta per cui non possono riconoscere la sua identità.
Gesù prosegue la sua predicazione ben sapendo dell’opposizione che gli viene opposta.
Quello che ci colpisce in questo passo evangelico é la profonda convinzione di Gesù di essere intimamente legato al Padre.
É questa unità che rappresenta per noi il riferimento e lo stretto rapporto con il Signore da ricercare nella nostra vita.
La redenzione, la salvezza della vita umana si ricapitola nell’unità con D-o, tra i fratelli, nella Creazione. É anche questa una dimensione trinitaria della vita umana.
Immagine: Anonimo Flamenco - The Holy Trinity - 16º secolo - Madrid Museo del Prado.