L’Evangelo del Giorno - Rito Ambrosiano
3ª Domenica di Avvento - Le profezie adempiute
Proseguiamo il cammino di Avvento verso la Luce, accompagnati dal commento dei giovani di AC!
Gv 5, 33-39
In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità. Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati. Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete voluto rallegrarvi alla sua luce. Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo, testimoniano di me che il Padre mi ha mandato. E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me. Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato. Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio esse che danno testimonianza di me».
“Giovanni era la lampada che arde e risplende”, questo periodo è tutto fuorché luminoso.
Eppure, questo brano ci ridona speranza, perché ci invita a guardare meglio, a non soffermarci sul momento ormai passato nel quale abbiamo goduto di quella luce, ma a trovare risposte nuove seguendo la vera Luce, dove credevamo già di conoscere tutto: “Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna” invece trovate altro “esse che danno testimonianza di me”.
Siamo dunque invitati a non dare mai nulla per scontato e ad affrontare la realtà sempre con occhi nuovi.
Tu sei la mia luce
Signore, tu sei la mia luce;
senza di te cammino nelle tenebre,
senza di te non posso
neppure fare un passo,
senza di te non so dove vado,
sono un cieco
che pretende di guidare un altro cieco.
Se tu mi apri gli occhi, Signore,
io vedrò la tua luce,
i miei piedi cammineranno
nella via della vita.
Signore, se tu mi illuminerai
io potrò illuminare:
tu fai noi luce nel mondo.
(Carlo Maria Martini)
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L’Evangelo del Giorno
1ª Domenica di Avvento
“Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; fate in modo che, giungendo all'improvviso, non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!».” (Marco 13,33-37).
Vegliare, stare svegli, non addormentarsi: è l’invito di Gesù rivolto ai suoi discepoli. É questo il messaggio dell’Evangelo di Marco che precede gli eventi della passione di Gesù. Sembra quasi un paradosso per noi che invece aspettiamo il suo ritorno. Ebbene dobbiamo essere sentinelle in questo tempo, che è il tempo opportuno.
In controluce le poche righe dell’ Evangelo di questa prima domenica di avvento sembrano descrivere non tanto la situazione di un ritardo nell’’arrivo del Messia, quanto una conclusione di un lungo cammino che i discepoli hanno vissuto e che richiede un salto di qualità, una speranza che ci faccia vedere una luce.
Se ripercorriamo gli ultimi istanti della vita di Gesù prima del suo calvario, scopriamo che le parole corrispondono alle parole del Getzemani. Ma non dobbiamo essere tristi ma persone che sanno recuperare le forze per essere sentinelle in attesa del Signore che abiti in noi.
Per noi vegliare significa assumere la responsabilità di stare dentro ai contesti della vita, anche quelli più difficili e cupi. Anche in questo tempo, nonostante tutto, bisogna vegliare ed affrontare le prove sapendo che è al nostro fianco, perché il Signore Gesù é in noi!
Per una volta preghiamo con le parole del profeta Isaia (Is 63,16b-17.19b):
..
Tu, Signore, sei nostro padre, da sempre ti chiami nostro redentore.
Perché, Signore, ci lasci vagare lontano dalle tue vie e lasci indurire il nostro cuore, cosi che non ti tema? Ritorna per amore dei tuoi servi, per amore delle tribù, tua eredità.
Se tu squarciassi i cieli e scendessi!
Davanti a te sussulterebbero i monti.
Quando tu compivi cose terribili che non attendevamo,
tu scendesti e davanti a te sussultarono i monti.
Mai si udì parlare da tempi lontani,
orecchio non ha sentito,
occhio non ha visto che un Dio, fuori di te,
abbia fatto tanto per chi confida in lui.
Tu vai incontro a quelli che praticano con gioia la giustizia
e si ricordano delle tue vie.
...
Agnesina Pozzi
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