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L’Evangelo del Giorno
S. Ireneo
“In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all’altra riva. Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti».” (Matteo 8,18-22).
Gesù invita i suoi discepoli ad andare all’altra riva. Andare all’altra riva significa incontrare altre persone, prendersi cura dei bisogni della gente.
E Gesù incontra un giovane scriba e un altro dei suoi discepoli. Sono incontri deludenti. Sono entrambe persone che nutrono un desiderio forte di seguire Gesù, ma sbagliano approccio.
Il giovane scriba calcola male che cosa vuol dire essere discepolo. Per essere discepoli non é sufficiente la buona volontà e dimostrare afflato nell’essere a disposizione. Occorre resistenza, coraggio e nemmeno troppe sicurezze.
E l’altro discepolo che segue Gesù si giustifica. Vuole dare precedenza al funerale del padre. Gesù lo invita a guardare oltre. Non servono precedenze ma priorità nella sequela e non c’è tempo per pensare alla morte ma alla vita.
Essere discepoli non é facile. Occorre una fedeltà, occorre darsi un metodo e alcune semplici regole per vivere bene la nostra relazione con il Signore è i fratelli.