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Lucio Giulio Turra Colautti
Lucio Giulio Turra Colautti
@LucioTurra ·Traduzione

L’Evangelo del Giorno

San Gennaro
“Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, alzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare.” (Luca 7,11-17).

#compassione

Il racconto dell’Evangelo è uno dei più toccanti che conosciamo. Gesù prova grande compassione: una madre, vedova, perde l’unico figlio. Davvero è una desolazione, una tristezza, una incomprensibile ingiustizia umana.

Gesù compie tre azioni. Invita la povera madre vedova a non piangere, la consola. Tocca la bara, si immerge nel dramma. Afferma al giovane: “Alzati”, risorgi, rinasci, ritorna alla vita con tua madre.

Ci chiediamo: siamo capaci di testimoniare una attenzione alle persone che hanno bisogno? Abbiamo compassione per il nostro prossimo?

Immagine: Mario Minniti - Miracolo della vedova di Naim - Museo Regionale di Messina.

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Lucio Giulio Turra Colautti
Lucio Giulio Turra Colautti
@LucioTurra ·Traduzione

L’Evangelo del Giorno

Lunedì della 24ª Settimana del Tempo Ordinario
“… ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.” (Luca 7,1-1.

#fede

Ci colpisce, del passo evangelico di oggi, che per due volte il centurione manda dei messaggeri a chiedere a Gesù la guarigione del suo servo, gravemente malato.

Ci colpisce perché prima manda i suoi servi e poi i suoi amici, quasi a testimoniare il suo rispetto verso Gesù. E addirittura non chiede nemmeno a Gesù di venire a casa sua per guarire il servo. Si fida, si affida totalmente, perché riconosce in Gesù la sua attenzione alle persone che sono nel bisogno, ammalate, povere, senza speranza.

Ci chiediamo spesso che cosa vuol dire avere fede. Ebbene, oggi ne abbiamo una prova: la fede del centurione, un romano, uno straniero, un non ebreo, che però ama la gente di Cafàrnao dove è chiamato ad esercitare la sua funzione di ufficiale di comando.

Non si tratta di dire: “chapeau!”. Si tratta di dimostrare concretamente, con gesti gratuiti, l’amore per chi è nella sofferenza.

Immagine: Gesù è il Centurione - Olio su tela di Paolo Veronese - 1571 Museo del Prado Madrid

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Paolo Imperatori
Paolo Imperatori  
@Tremotino ·Traduzione ·Youtube

Buona domenica a tutti

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umberto
umberto
@umbyxdj ·Traduzione

https://www.spreaker.com/user/....umberto/saluti-da-na

SALUTI DA NAPOLI CON UMBYX
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SALUTI DA NAPOLI CON UMBYX

PROGRAMMA NAPOLETANO
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Lucio Giulio Turra Colautti
Lucio Giulio Turra Colautti
@LucioTurra ·Traduzione

L’Evangelo delle Donne

34ª Domenica del Tempo Odinario
“In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18,21-35).

#perdonaresempre

La lettura di questo brano di Vangelo fa risuonare subito un versetto del Padre Nostro "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo a nostri debitori".

Siamo perdonati dal Signore con una misericordia senza fine, raggiunti da una grazia sorprendente che non possiamo non aprirci al perdono a nostra volta.

A colpire è poi la quantità di questo debito: il 70 volte 7 sembra dirci la sua inestringuibilitá (dettata dal dolore di una ferita).

È la grandezza del Signore che ci chiama a guardare la sua misericordia per farla nostra.
 
@annamariabongio

Immagine: Vignetta tratta da Gioba.it

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Antonio Simeone
Antonio Simeone
@Arcobaleno ·Traduzione

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Antonio Simeone
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Lucio Giulio Turra Colautti
Lucio Giulio Turra Colautti
@LucioTurra ·Traduzione

L’Evangelo del Giorno

S.S. Cornelio e Cipriano

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Lucio Giulio Turra Colautti
Lucio Giulio Turra Colautti
@LucioTurra ·Traduzione

L’Evangelo del Giorno

B.V. Maria Addolorata
“In quel tempo, stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!»”. (Giovanni 19,25-27).

#esseremadre #esserefiglio

Stare nel dolore sotto la Croce del figlio che sta morendo è straziante. Solo la forza dell’umana consolazione può un po’ lenire un dolore così grande.

Ma nel passo evangelico di Giovanni scopriamo che il dolore fisico, psicologico, il dramma, vengono superati dalle parole di Gesù: “Ecco tuo figlio” e “Ecco tua madre” sono la gestazione di un oltre, di una nuova maternità.

Comprendiamo quindi le parole della lettera agli Ebrei (5,7-9): “Cristo, nei giorni della sua vita terrena, offrì preghiere e suppliche, con forti grida e lacrime, a D-o che poteva salvarlo da morte e, per il suo pieno abbandono a lui, venne esaudito.”

Immagine: Sebastiano Del Piombo - Pietà - Museo del Prado

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Floriana Amico
Floriana Amico    Ha cambiato la sua immagine del profilo
@efeloriana

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