L’Evangelo del Giorno
S. Bernardo abate
“Chi tra voi è più grande, sarà vostro servo; chi invece si esalterà, sarà umiliato e chi si umilierà sarà esaltato”. (Matteo 23,1-12).
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É un passo evangelico di grande attualità quello che meditiamo nella liturgia della Parola di oggi perché riprende e approfondisce lo stile di chi crede e ha delle responsabilità nella vita concreta di ogni giorno.
La critica di Gesù rivolta agli scribi e ai farisei, le autorità e la classe religiosa del tempo, potrebbe essere trasferita a tutta la classe dirigente dell’oggi a tutti i livelli, forse oggi più che in passato dati i mezzi a disposizione. Non si scandalizzi nessuno!
Chi ha autorità dovrebbe prima di tutto avere autorevolezza e dare testimonianza della fedeltà ai valori che contano nella vita. E il primo di questi valori è: dire e fare, ovvero dimostrare fedeltà a valori e a scelte “alte”.
Gesù è implacabile nel denunciare questa infedeltà che spesso noi confondiamo con l’incoerenza rispetto ai valori e alle scelte.
La seconda provocazione di Gesù é altrettanto sferzante: é la critica al culto della propria immagine. Questa critica riguarda tutti non solo chi ha responsabilità verso la società, la politica e l’economia.
Potremmo tradurre tutto questo con l’autoreferenzialità ovvero bastare a noi stessi. Ed é bene che non ci consideriamo o veniamo chiamati guide, padri, rabbi: siamo tutti in cammino.
I valori per tutti, soprattutto per chi ha autorità, sono: l’umiltà, l’abbassarsi, il servire, soprattutto per chi vuole fare qualcosa per il bene di tutti, il bene comune!