L’Evangelo del Giorno
2ª Domenica dopo Natale
Ringraziamo Emanuela per aver commentato l’Evangelo di questa Domenica dopo il Natale.
“In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste. In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.] Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui. Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce. [Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo. Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure il mondo non lo ha riconosciuto. Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati. E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.. Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi: Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me». Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia. Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo. Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.” (Giovanni 1,1-18).
In questa seconda domenica dopo Natale contempliamo il mistero dell’incarnazione di Dio in mezzo a noi. Dio che è Verbo, principio e fine, luce e vita. Lo stesso Dio che si fa carne.
Quella di oggi è una pagina di Vangelo tanto stupenda quanto difficile da comprendere secondo le logiche di pensiero che siamo soliti utilizzare. La relazione tra Dio e gli uomini è una storia di amore non (sempre) corrisposto, fatta anche di mancati riconoscimenti e di rifiuto.
In questa storia Dio però non si arrende mai, a tal punto da mandare Giovanni, uomo tra gli uomini, per annunciare l’arrivo di Gesù, suo Figlio tra gli uomini.
Attraverso la tenerezza del Bimbo Gesù che è nato ci sentiamo accolti e amati anche nelle nostre fragilità, chiamati a riscoprire la tenerezza come via per testimoniare e sperimentare la pienezza di un Amore che salva, che è luce e dà vita.
Emanuela