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L’Evangelo del Giorno
15ª Domenica del Tempo Ordinario
Ringraziamo Luisa e Fabrizio che commentano le “scomodità” della parabola del “buon samaritano”.
“In quel tempo, un dottore della Legge si alzò per mettere alla prova Gesù e chiese: «Maestro, che cosa devo fare per ereditare la vita eterna?». Gesù gli disse: «Che cosa sta scritto nella Legge? Come leggi?». Costui rispose: «Amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua forza e con tutta la tua mente, e il tuo prossimo come te stesso». Gli disse: «Hai risposto bene; fa’ questo e vivrai».
Ma quello, volendo giustificarsi, disse a Gesù: «E chi è mio prossimo?».” (Luca 10,25-37).
#chièilmioprossimo #abbicura #andare #scomodità
Il vangelo di questa domenica è una pagina conosciuta, che abbiamo ascoltato e meditato tantissime volte, ma che ogni volta ci dice qualcosa di diverso e anche di scomodo. E noi di 3 scomodità vogliamo parlarvi:
1. E chi è mio prossimo?
Abbiamo addirittura smesso di porci questa domanda. La questione non è più che non individuaiamo il nostro prossimo o che i nostri occhi non si poggiano sull'altro, ma abbiamo proprio smesso anche di domandarci chi è il nostro prossimo. Viviamo da soli e senza porci il problema che forse potremmo essere di sostegno, aiuto, conforto per altri. Quando abbiamo smesso di farci questa domanda?
2. Abbi cura di lui
Il samaritano, per primo e unico, si ferma e ha compassione. Si ferma e aiuta l'uomo ferito, se ne prende cura. Ma il samaritano non si accontenta e da inizio ad una catena di bene, perché affida l'uomo ferito alle cure di un altro uomo, che non si tira indietro ma condivide questo "dare cura". E tu, noi, abbiamo sempre accettato l'invito alla condivisione della cura dell'altro?
3. Va' e anche tu fa così
Ci siamo resi conto che siamo bravi a parole, nella nostra quotidianità e verso le persone che ci circondano, ma poi riusciamo ad "andare" e a "fare"? Noi, purtroppo e forse anche spesso ci fermiamo alle parole e tu? Il Signore ci vuole in movimento e noi a questo invito dovremmo rispondere con un grande affidamento.
Luisa e Fabrizio
Sei un Angelo
Sei un Angelo,
da tanti anni sei volata in cielo con la tua anima e sei diventata il mio angelo fin da quel terribile giorno di luglio e mi guardi tra quelle nuvole,
dove io non posso da qua giù vederti e mi mancano i tuoi sorrisi mi manca quelle volte che mi portavi l'estate con te,
quando venivo in Umbria in vacanza dalla Lombardia e mi facevi girare quasi per tutta la regione a scoprire la bella Umbria.
Mi mancano quei sguardi,
tra di noi,
dove con lo sguardo ci capivamo in un baleno e oggi ti ricordo come all'ora cara madrina di battesimo,
che sei l'aria che respiro,
che mi fa pensare a te sentendo una tua carezza nella brezza del mattino facendomi tornare il sereno,
come eri capace tu in vita con tutti con la tua allegria e ora sei una stella che brilla di più delle altre nel paradiso.
Valentina Ripanti 9 luglio 2022 Gorla Maggiore
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L’Evangelo del Giorno
S.S. Zhao Rong e compagni martiri
“Due passeri non si vendono forse per un soldo? Eppure nemmeno uno di essi cadrà a terra senza il volere del Padre vostro. Perfino i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate dunque paura: voi valete più di molti passeri!” (Matteo 10,24-33).
#formazione #nonaverepaura #resistenza
Annunciare che il regno di D-o é vicino ed é presente in mezzo a noi, richiede da parte dei discepoli un percorso, un cammino di formazione. Ciascun discepolo, ciascun missionario, ciascun apostolo, deve sentirsi accompagnato da un maestro, da un educatore, con l’ambizione di imitarlo non di essere più grande.
Le parole di Gesù non si fermano a questo impegno importante e necessario per la vita di un credente che viva l’esperienza della missione e dell’essere in “uscita”.
Gesù ci invita a non avere paura. Ce lo ricorda due volte per rappresentarci che le forze del male agiscono nel corpo e nell’anima. E allora é importante mantenere uno spirito di resistenza, sapendo che nulla sfugge al pensiero di D-o.
Nemmeno un capello del nostro capo o l’aspetto più insignificante della nostra vita é scontato.
L’esempio dei passeri ci aiuti a considerare che nulla sfugge della nostra fedeltà al Signore.