L’Evangelo del Giorno
S. Bonaventura
“Un discepolo non è più grande del maestro, né un servo è più grande del suo signore; è sufficiente per il discepolo diventare come il suo maestro e per il servo come il suo signore.” (Matteo 10,24-33).
#umiltà #fedeltà #eredità
Ciò che richiama la storia di Giacobbe e di Giuseppe é il riconoscere nell’umiltà la presenza e la fedeltà al Signore. Si diventa eredi del Signore della vita nell’umiltà e nella fedeltà. Si diventa eredi dei padri, di una terra, di una storia, di una missione (Genesi 49,29-33; 50,15-26a), anche “Se voi avevate tramato del male contro di me, D-o ha pensato di farlo servire a un bene”.
Gesù lo insegna bene ai suoi discepoli! Occorre l’umiltà del discepolo verso il maestro, del servo verso il padrone. L’umiltà forgia la fedeltà nel non avere paura di essere trasparenti come l’acqua, della schiavitù del proprio corpo e dell’anima che si perde, della piccolezza di quello che siamo.
La nostra eredità, l’eredità dei padri, è il frutto maturo dell’essere umili e fedeli. La nostra fede cresce nell’umiltà e nella fedeltà? Che cosa consegneremo in eredità a chi verrà dopo di noi?
Immagine: Ebron - Tomba dei Patriarchi - Grotta di Abramo - Patrimonio Unesco dal 2017
