L’Evangelo del Giorno
Santi Carlo Lwanga e compagni martiri - Beato Giovanni XXIII
“Allora si avvicinò a Gesù uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: "Qual è il primo di tutti i comandamenti?". (Marco 12,28-34).
Quante volte Gesù è stato messo alla prova! Nell’Evangelo di oggi è uno scribi che rivolge a Gesù una domanda per certi versi scontata: “Qual è il primo dei comportamenti?”
Gesù risponde citando lo Shemà Israel ma aggiunge anche il secondo comandamento: amare il prossimo come se stessi, ovvero come siamo noi.
Gesù vuol far capire che l’amore verso D-o non è fine a sé stesso ma si esprime compiutamente amando chi ci sta accanto, l’altro da noi perché è nostro fratello e noi siamo come lui.
Lo scriba comunque aggiunge un particolare ribandendo quanto ha detto Gesù: amare D-o e il prossimo vale più degli olocausti e dei sacrifici. Questo per dirci che offrire sacrifici non è sufficiente nella relazione con il Signore.
Questo accenno dello scriba ci fa cogliere che non sono sufficienti i riti, le pratiche, i culti. Occorre mettere in pratica il comandamento dell’amore.