Da domani siamo tutti in zona gialla . Che bello . Posso andare al bar, posso andare a pranzo al ristorante, posso andare a fare la fila per entrare in uno dei nostri piccoli e angusti negozi del centro storico , posso prendermi un albergo e andare a sciare , insomma , posso liberamente rischiare di prendermi il virus . E i teatri e i musei ? Chiusi . Non è una cosa solo italiana , tutta l’Europa ha preso la stessa decisione , litigano su tutto ma su questo sono tutti d’accordo . La cultura e l’arte sono pericolose . il nostro ministro Franceschini ? scomparso . In silenzio . Francamente sono molto deluso anche dal nostro caro presidente della repubblica che normalmente bacchetta tutti i nostri polli , giustamente, per ogni cag...ta . niente . Teatri e musei non esistono , meglio prevedere una chiusura totale ad oltranza . La cultura fa male , questo ormai è chiaro , ma tranquilli , non fa prendere il virus .
L’Evangelo del Giorno
Sabato della 1ª Settimana di Avvento
“Vedendo le folle, ne sentì compassione, perché erano stanche e sfinite come pecore che non hanno pastore. Allora disse ai suoi discepoli: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe!».” (Matteo 9,35 - 10,1.6-8).
É un’Evangelo denso quello che ascoltiamo oggi.
Scopriamo un Gesù infaticabile che percorre città e villaggi. Annuncia e guarisce per far riscoprire la presenza del Padre, la presenza del regno nel qui e ora del cammino di fede.
Scopriamo che Gesù prova compassione. Si rende conto che la gente è sfinita e stanca: non ha un pastore. E per questo che manda i suoi dodici discepoli in missione. Li prepara, addirittura da loro il potere di guarire e scacciare i demòni.
Quello che ci colpisce nelle parole di Gesù é l’invito ai discepoli di rivolgersi alle pecore sperdute d’Israele. E le pecore perdute sono gli infermi, i lebbrosi, i colpiti dai demòni. Sono gli ultimi, gli scartati d’Israele.
Chi sono le pecore perdute del nostro tempo? Sono le persone abbandonate e sole, i malati di Covid intubati e gli anziani chiusi nelle case di riposo, la gente che è vagabonda nelle città, quelli che aprono i cassonetti, quelli che ti chiedono venti centesimi raccontandoti una frottola. E potremo continuare.
Ebbene Gesù ci dice che dobbiamo gratuitamente dare perché noi abbiamo ricevuto tanto gratis. Questa é la sfida per un Natale diverso: stare accanto e seguire il Signore, come dice Isaia: “Questa è la strada, percorretela” (30,19-21.23-26).