L’Evangelo del Giorno
S. Maria di Màgdala
“Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro. Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!».” (Giovanni 20,1-2.11-18).
«Hanno portato via il mio Signore e non so dove l'hanno posto»: per ben due volte il testo evangelico di Giovanni sottolinea il pensiero e i sentimenti di Maria di Màgdala.
Maria di Màgdala è la prima testimone inconsapevole della resurrezione di Gesù. Ci colpisce in lei la presenza convinta davanti alla tomba di Gesù nel giardino.
L’Evangelo di Giovanni che oggi ci accompagna è suddiviso in un tre momenti, quello centrale oscurato per un attimo: Maria di Màgdala che scopre il sepolcro vuoto e che esce con l’espressione iniziale; Pietro e Giovanni che corrono al sepolcro e non capiscono ciò che è accaduto del tutto: loro non vedono Gesù risorto; è nuovamente Maria di Màgdala che invece rimante al sepolcro e vede Gesù.
Questa sequenza ci fa capire che la prima protagonista dell’incontro con il Signore risorto è decisamente convinta di stare lì al sepolcro, a piangere quel Gesù che l’aveva liberata dai sette mali.
Ci sono altre espressioni che ci impressionano di Maria di Màgdala in questo passo evangelico. Alla domanda di Gesù trasfigurato, Maria di Màgdala afferma: «Signore, se l'hai portato via tu, dimmi dove l'hai posto e io andrò a prenderlo». Straordinaria caparbietà di questa donna!
E poi lo sciogliersi dell’ansia quando Gesù la chiama per nome “Rabbunì”, che significa certamente “Maestro” ma potremmo tradurre anche nell’espressione di Tommaso: “Mio Signore, Mio D-o!”
Di questa figura femminile dobbiamo raccogliere due segni importanti per la nostra vita di fede: la convinta caparbietà e decisione nella fede e l’abbandono totale al bene di D-o.