L’Evangelo del Giorno
S.S. Gioacchino ed Anna
“Tutte queste cose Gesù disse alle folle con parabole e non parlava ad esse se non con parabole, perché si compisse ciò che era stato detto per mezzo del profeta: «Aprirò la mia bocca con parabole, proclamerò cose nascoste fin dalla fondazione del mondo».” (Matteo 13,31-35).
Il Signore Gesù insegna alla gente che lo segue attraverso parabole. Attraverso un linguaggio di comparazione, immaginario ma reale, usando metafore, Gesù spiega realtà complesse con semplicità.
A noi sembrano aspetti scontati. Tuttavia oggi il linguaggio tratto dagli Evangeli e dalle Scritture bibliche sono le uniche possibilità per confutare il pensiero comune. Spesso le parole vengono indirizzate con modalità che non consentono lo sviluppo del pensiero e si riducono spesso a puri slogans.
Ebbene l’Evangelo di oggi ci invita a prestare attenzione alle parabole di Gesù richiamando addirittura le antiche Scritture (Salmo 77,2).
E le due parabole di oggi, nella loro sinteticità, ci aiutano a capire che cos’è il regno dei cieli, cioè ciò che rappresenta la visione di D-o per la nostra umanità.
Il regno dei cieli esprime la presenza del Signore della vita in due semplici modi: nella piccolezza e in ciò che è nascosto che si trasforma in visibile.
Noi umani ambiamo alle cose grandi, alle cose che si vedono. Ebbene Gesù ci segnala che dalle cose piccole, il granello di senape è il seme più piccolo, si sviluppa la grandezza umana. E inoltre, dal lievito che si amalgama nella pasta si può apprezzare il pane che ci sfama.
In queste due semplici parabole si racchiude la nostra fede nel Signore. In questo tempo di vacanze cerchiamo di prestare attenzione alle cose piccole e nascoste. Abbiamo mille occasioni per scoprirle.