L’Evangelo del Giorno
S. Pio X
“In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:
«Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente, ma essi non vogliono muoverli neppure con un dito.” (Matteo 23,1-12).
É un passo evangelico denso quello che la liturgia pone alla nostra meditazione e alla preghiera.
Possiamo comprendere l’Evangelo partendo dalla conclusione che Gesù fa nel suo insegnamento: per essere grandi bisogna essere servi degli altri ed essere umili.
Il servizio umile rivolto al nostro prossimo é il centro della testimonianza e dell’essere persone di fede credibili.
Proviamo a tradurre in senso positivo la forte critica di Gesù rivolta alle autorità religiose del suo tempo. Potremmo anche dire l’insegnamento di Gesù é rivolto a tutte le autorità e a tutti coloro che esercitano un potere.
Ci sono tre comportamenti che richiedono responsabilità concreta e quello che una volta chiamavamo “dare l’esempio”.
Al dire deve corrispondere il fare. Non si può essere strabici nell’esercizio di un potere o di una responsabilità. É la sfida della fedeltà.
Non ci si deve mettere in mostra e farsi ammirare in modo sfrontato o suadente, specie in questo tempo nel quale siamo sempre sotto i riflettori. É la sfida del nascondimento.
Ed infine non diamoci titoli o ruoli che non meritiamo e non ci competono: essere maestri, padri e guide. Siamo tutti fratelli di fronte al Padre celeste sono la guida di Cristo! É la sfida della verità.
Ognuno é chiamato ad una revisione della propria vita e a testimoniare con umiltà il proprio credere!