L’Evangelo del Giorno
Giovedì della 5ª Settimana di Quaresima
“Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: ''È nostro D-o!'', e non lo conoscete. Io invece lo conosco.” (Giovanni 8,51-59).
#eccedenza #conoscere #eternità
Il racconto di Giovanni prosegue il confronto, sempre più duro, tra Gesù e i Giudei.
Gesù tenta di mettere al centro della sua predicazione il profondo legame tra Lui e il Padre. E nella relazione con il Padre, Gesù pone al centro la Parola, che ci aiuta a conoscere e riconoscere la presenza di D-o in noi, nella nostra vita, nel nostro agire.
Scopriamo, ogni giorno, dalla meditazione di questi passi evangelici, che l’identità di Gesù é radicata in una dimensione di devozione verso il Padre, verso il D-o della vita.
Questo ci fa capire la necessità di vivere nell’umiltà come esperienza fondamentale della nostra vita spirituale ed umana.
Ci sembra di scorgere, nel mistero del perché siamo qui, che il riconoscere D-o è il frutto di un cammino costante dove passo passo scopriamo che D-o è eccedenza.
E l’eccedenza di D-o significa scoprire con timore che l’Altissimo Signore della vita, va oltre la caducità umana, la fragilità di quello che siamo, se siamo capaci di stare, come Abramo, con la faccia a terra (Genesi 17,3-9).