L’Evangelo del Giorno
S. Caterina da Siena
“Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.” (Matteo 11,25-3.
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É l’Evangelo della tenerezza quello che ascoltiamo e meditiamo nella liturgia di questo giorno, festa di S. Caterina da Siena.
Proviamo ad immaginare le parole dell’Evangelo di Matteo pensando che Gesù accoglie i suoi discepoli affaticati ed oppressi dalla fatica di una missione complicata, difficile, piena di scogli. La durezza di cuore e l’incredulità serpeggiano nella gente, nelle città visitate da Gesù e dai suoi discepoli.
Ed é in questo contesto che Gesù invoca il Padre con parole di tenerezza.
Innanzitutto Gesù loda i piccoli, i poveri, gli ultimi. Sono questi capaci di riconoscere la presenza del Signore nella vita di tutti i giorni.
Gesù pronuncia altre due parole che segnano la diversità nell’annunciare una parola di sostegno e conforto: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me, che sono mite e umile di cuore”.
Mitezza e umiltà caratterizzano l’annuncio e la missione.
Tre virtù hanno animato S. Caterina: il sentirsi piccola, l’essere mite e vivere l’umiltà. Queste sono le caratteristiche fondamentali e prioritarie oggi per dirimere i conflitti, le guerre, le divisioni e perfino i soprusi.
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