Leonardo da Vinci
Giornata tipica
Leonardo, dormiva veramente poco, ma quando ci riusciva la mattina si destava al sorgere del sole, il suo primo pensiero correva alle tantissime cose rimaste incompiute nelle ore perse del sonno, come sappiamo Leonardo giudicava il dormire tempo perso, con una colazione molto frugale che consisteva con un morso di pane e un sorso di latte, era pronto così a ricominciare i suoi studi e successivamente metterli per scritto su pergamena, Leonardo era affascinato dal Creato, tutto intorno a lui era fonte di studio, l’aerodinamica lo affascinava sin dai tempi della sua fanciullezza, era osservando gli uccelli, nella conoscenza dell’aria e nello sfruttare le correnti, questi studi Leonardo li ha lasciati al mondo, la dove ancora oggi sono fonte di studio; visto che lo studio sulla “Macchina Volante” ripreso in mano dalla Nasa e sviluppato in un modello perfettamente funzionante, i tecnici restarono allibiti nel solo errore di Leonardo e, cioè, i 3 kg in più del timone, ma visto l’epoca, non poterono altro che esserne meravigliati, corretti poi i 3 kg superflui il.
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Frammenti dei diari di Leonardo
Essendo appassionati e sostenitori della cultura Leonardesca non possono mancare alcuni passaggi in originale dei diari del grande Leonardo da Vinci (da Iacopo). Cercheremo in un modo semplice di scrivere i testi in modo originali là dove sotto al testo troverete in italiano didattico il pensiero di Leonardo da Vinci.
Mistero e fascino della natura
Tirato dalla mia bramosa voglia, vago di vedere la gran copia delle varie e strane forme fatte dall’artifiziosa natura, rigiratomi alquanti infra gli ombrosi scogli, pervenni all’entrata di una gran caverna: dinanzi alla quale restato alquanto stupefatto e ignorante di tal cosa, piegato le mie reni in arco e ferma la stanca mano sopra il ginocchio, colla destra feci tenebra alle abbassate e chiuse ciglia; e spesso piegandomi in qua e là per vedere se dentro vi discernessi alcuna cosa, e questo vietatomi per la grande oscurità che là dentro era, è stato alquanto, subito salsero in me due cose, paura e desidèro: paura per la minacciante e scura spelonca; desidèro per vedere se là entro fusse alcuna miracolosa cosa.......
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Storica di Leonardo
Verso i quattordici anni Leonardo fu condotto da suo padre a Firenze e messo come apprendista nella bottega di Andrea del Verrocchio: si era intorno al 1465 e a Firenze governava la
famiglia dei Medici. Per questi e per altre potenti famiglie, pervenute alla ricchezza attraverso i traffici del commercio e della finanza, Il Verrocchio e gli altri maestri creavano opere d’arte: dipinti
e sculture, vasellami e oggetti d’ornamento. Una bottega d’artista era una bottega, ed il suo lavoro
era tanto fabbricare una zuppiera d’oro quanto dipingere una pala d’altare, tanto modellare un calice
quanto preparare disegni un po’ spinti per il camerino privato dell’amante di un cardinale.
Verrocchio, del resto, era famoso tanto come orafo che come pittore. Questo è l’ambiente in cui Leonardo divenne adulto: alto, forte, di bell’aspetto, conosciuto per la sua voce armoniosa e intonata al canto, pieni d’infinite qualità. Al termine dell’apprendistato, verso il 1472, egli era il pittore più bravo nella bottega del Verrocchio: sappiamo che quest’ultimo ad un certo momento rinunciò a dipingere, e forse proprio in quegli anni. Corre la leggenda che egli giungesse a siffatta decisione perché il giovane Leonardo, che l’aiutava in un certo lavoro, aveva dipinto un angelo più vivo di quelli dipinti da lui.......
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Abitudini igieniche nel Medioevo
Le castellane al bagno
Per la gente del Medioevo un bel corpo era importante, eccome. L’uomo doveva essere muscoloso,
avere una bocca carnosa, denti bianchi e regolari, il mento ben disegnato, il collo diritto, il petto
largo e lisce le ginocchia. La donna doveva avere incarnato bianco, guance rosee, capelli biondi,
labbra sottili e vermiglie, naso regolare. Almeno a leggere l’avventura cavalleresca del XIII secolo
(soprattutto quella di lingua francese) l’eccellenza del corpo emerge in tutta la sua evidenza.
E particolare attenzione era riservata anche a tutte le cure atte a conservare il fisico in condizioni che rispondessero il più possibile allo stereotipo. Che cosa fosse un bel corpo, dunque, lo sapevano, ma come si dovesse curare dal punto di vista igienico e della pulizia personale lo avevano un po’
meno chiaro. L’ideale che vuole la gente del Medioevo coperta di sporcizia e infestata di parassiti è,
molto probabilmente, ben più che un luogo comune e, anche se non mancano testimonianze di tentativi di curare la pulizia, tutto fa ritenere che il corpo di ser Lancillotto puzzasse forse appena un po’ meno di quello di un contadino, e che la soave Beatrice emanasse dalla sua persona effluvi non proprio angelicati. Complici, certamente, di questo stato di cose i livelli igienici bassissimi nei....
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L’Evangelo del Giorno
S.S. Corpo e Sangue di Cristo
“Egli prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò su di essi la benedizione, li spezzò e li dava ai discepoli perché li distribuissero alla folla. Tutti mangiarono a sazietà e furono portati via i pezzi loro avanzati: dodici ceste.” (Luca 9,11b-17).
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Nella Solennità del Corpus Domini possiamo trovare l’essenza della spiritualità di Cristo: donare la propria vita per amore di tutta l’umanità.
La parola che ci accompagna in questa solennità é la moltiplicazione dei pani e dei pesci.
Il donare agli altri, il dare pane e pesce a chi é affamato, é la preziosa testimonianza di una fede vissuta che si trasmette, si moltiplica per amore.
Nel mistero del dono del pane e del vino, nello spezzare il pane, nel donare la vita, riscopriamo la comunione fraterna, il senso di vivere una fede non da soli ma in comunione, in comunità.
L’Eucarestia é il sacrificio che ci aiuta a riscoprire i segni della presenza di D-o nella concretezza della vita umana insieme agli altri.
Gesù ci ha insegnato che i sacrifici non si misurano nell’offrire olocausti di animali ma nel dare senso al dono di se stessi per il bene dell’altro da noi.