L’Evangelo del Giorno
S. Nome di Gesù
“In quel tempo, Giovanni, vedendo Gesù venire verso di lui, disse: «Ecco l'agnello di D-o, colui che toglie il peccato del mondo! Egli è colui del quale ho detto: "Dopo di me viene un uomo che è avanti a me, perché era prima di me".” (Giovanni 1,29-34).
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Giovanni, nel suo Evangelo, ricorda che Giovanni Battista battezza Gesù e viene “folgorato” da una rivelazione: Gesù è l’agnello di D-o, é colui che porta la salvezza all’umanità.
E in questa rivelazione Giovanni Battista umilmente apre la strada a Gesù. E nello stesso tempo rivela una ulteriore manifestazione: lo Spirito Santo.
Scopriamo nel prologo di Giovanni che, in poche parole, viene a manifestarsi la presenza di D-o, nei suoi volti di Padre, Figlio e Spirito Santo. É un grande mistero quello che apprendiamo oggi.
E nel mistero affidiamoci, riconoscendo che solo l’amore può plasmare la nostra fragilità in salvezza.
L’Evangelo del Giorno
S.S. Basilio Magno e Gregorio Nazianzeno “Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa”. (Giovanni 1,19-28).
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Con insistenza i Giudei mandati da Gerusalemme chiedono a Giovanni Battista se è lui il Messia?
La risposta è eloquente e chiara. Giovanni anticipa Gesù ma è voce! Una voce che grida nel deserto dove il deserto é il luogo della solitudine, del silenzio!
Ci interroghiamo anche noi. Chi siamo noi da un punto vista della capacità di annuncio? Siamo anche noi precursori della venuta del Signore?
La chiesa é in uscita se sa accogliere il messaggio di Gesù. Noi siamo missionari nella misura in cui conosciamo Gesù facendoci voce.
L’annuncio della lieta notizia dell’Evangelo va vissuto nell’umiltà. Così ci testimonia Giovanni Battista: non si sente degno di slegare il laccio del sandalo di Gesù.
All’inizio di questo nuovo anno impegniamoci con passione ed umiltà a seguire il Signore, a testimoniare la nostra fede, a mantenere salda la capacità di essere fedeli al Signore della vita.