Rai Cinema a Venezia, una copertura digital & social da record
https://tuttocartoni.blogspot.....com/2023/09/rai-cine
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L’Evangelo del Giorno
S.S. Andrea Kim Tae-gon e Paolo Chong Ha-sang e compagni martiri coreani
“Non vi è alcun dubbio che grande è il mistero della vera religiosità:
egli fu manifestato in carne umana e riconosciuto giusto nello Spirito, fu visto dagli angeli e annunciato fra le genti, fu creduto nel mondo ed elevato nella gloria.” (1Timoteo 3,14-16).
#religiosità #fede #cammino
“Ma la Sapienza è stata riconosciuta giusta da tutti i suoi figli” (Luca 7,31-35): queste parole finali dell’Evangelo ci indicano la direzione di senso della missione di Gesù e quella che noi, oggi, siamo impegnati ad attuare.
La Sapienza é saperci affidare alla forza dello Spirito che nella Resurrezione di Gesù abbiamo ricevuto in dono.
La lettera a Timoteo sintetizza il senso della religiosità, del credere nel Signore, nel riconoscere la sua presenza nell’umano che ci riguarda e che non ci appartiene se non attraverso il mistero della fede.
Questi passi delle Scritture fanno trasparire la necessità di un cammino esigente di fede e di vita comunitaria. Non possiamo ridurre la fede nel Signore a slogan da un lato o ad indifferenza dall’altro.
Immagine: Vincent Van Gogh - 'Notte stellata' - 1889 - (Saint-Rémy, giugno 1889); olio su tela, Museum of Modern Art, New York.
L’Evangelo del Giorno
San Gennaro
“Gesù si recò in una città chiamata Nain, e con lui camminavano i suoi discepoli e una grande folla. Quando fu vicino alla porta della città, ecco, veniva portato alla tomba un morto, unico figlio di una madre rimasta vedova; e molta gente della città era con lei. Vedendola, il Signore fu preso da grande compassione per lei e le disse: «Non piangere!». Si avvicinò e toccò la bara, mentre i portatori si fermarono. Poi disse: «Ragazzo, dico a te, alzati!». Il morto si mise seduto e cominciò a parlare.” (Luca 7,11-17).
#compassione
Il racconto dell’Evangelo è uno dei più toccanti che conosciamo. Gesù prova grande compassione: una madre, vedova, perde l’unico figlio. Davvero è una desolazione, una tristezza, una incomprensibile ingiustizia umana.
Gesù compie tre azioni. Invita la povera madre vedova a non piangere, la consola. Tocca la bara, si immerge nel dramma. Afferma al giovane: “Alzati”, risorgi, rinasci, ritorna alla vita con tua madre.
Ci chiediamo: siamo capaci di testimoniare una attenzione alle persone che hanno bisogno? Abbiamo compassione per il nostro prossimo?
Immagine: Mario Minniti - Miracolo della vedova di Naim - Museo Regionale di Messina.
L’Evangelo del Giorno
Lunedì della 24ª Settimana del Tempo Ordinario
“… ma di' una parola e il mio servo sarà guarito.” (Luca 7,1-1.
#fede
Ci colpisce, del passo evangelico di oggi, che per due volte il centurione manda dei messaggeri a chiedere a Gesù la guarigione del suo servo, gravemente malato.
Ci colpisce perché prima manda i suoi servi e poi i suoi amici, quasi a testimoniare il suo rispetto verso Gesù. E addirittura non chiede nemmeno a Gesù di venire a casa sua per guarire il servo. Si fida, si affida totalmente, perché riconosce in Gesù la sua attenzione alle persone che sono nel bisogno, ammalate, povere, senza speranza.
Ci chiediamo spesso che cosa vuol dire avere fede. Ebbene, oggi ne abbiamo una prova: la fede del centurione, un romano, uno straniero, un non ebreo, che però ama la gente di Cafàrnao dove è chiamato ad esercitare la sua funzione di ufficiale di comando.
Non si tratta di dire: “chapeau!”. Si tratta di dimostrare concretamente, con gesti gratuiti, l’amore per chi è nella sofferenza.
Immagine: Gesù è il Centurione - Olio su tela di Paolo Veronese - 1571 Museo del Prado Madrid
L’Evangelo delle Donne
34ª Domenica del Tempo Odinario
“In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.” (Matteo 18,21-35).
#perdonaresempre
La lettura di questo brano di Vangelo fa risuonare subito un versetto del Padre Nostro "Rimetti a noi i nostri debiti, come noi li rimettiamo a nostri debitori".
Siamo perdonati dal Signore con una misericordia senza fine, raggiunti da una grazia sorprendente che non possiamo non aprirci al perdono a nostra volta.
A colpire è poi la quantità di questo debito: il 70 volte 7 sembra dirci la sua inestringuibilitá (dettata dal dolore di una ferita).
È la grandezza del Signore che ci chiama a guardare la sua misericordia per farla nostra.
@annamariabongio
Immagine: Vignetta tratta da Gioba.it
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