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Gentiloni preoccupato? Spero che abbia torto...
Sul piano politico si registra che il governo Draghi si è posto in buona parte su una linea di continuità con l’azione del governo Conte 2, facendo sorgere negli analisti la ricerca del motivo di questo avvicendamento. La spiegazione arriva da un’intervista rilasciata da Paolo Gentiloni, commissario europeo, il quale spiega con grande semplicità la causa che ha portato Draghi alla Presidenza del Consiglio dei ministri.
Secondo Gentiloni è da tener presente che Draghi è molto stimato in Europa e negli Stati Uniti per il suo atteggiamento poco incline a tutelare gli interessi italiani e molto propenso a tutelare gli interessi degli Stati forti dell’Unione europea, nel quadro di un fermo atlantismo. Dunque c’è poco da sperare per la tutela dei nostri interessi, mentre appare sicuro che le poche forze economiche rimaste all’Italia saranno utilizzate non per rafforzare Enti pubblici italiani che assicurino occupazione e ricchezza a lungo termine, ma per tener buone le grandi potenze finanziarie nel quadro del più smaccato neoliberismo.
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In poche parole, come ha espressamente detto Gentiloni, quel poco che potrà sperare l’Italia di ricevere dall’Europa consiste in un prolungamento della sospensione del patto di stabilità, mentre all’interno della nostra economia si comincia ad assistere a una capitolazione degli interessi del popolo italiano di fronte allo strapotere delle imprese straniere, che si sono impadronite delle nostre industrie strategiche e dei nostri servizi pubblici essenziali, senza che i nostri governi facessero valere le norme costituzionali previste dal titolo terzo, parte prima, della Costituzione e, in particolare, per quanto ci riguarda, dall’articolo 43 Cost., secondo il quale: “le industrie strategiche, i servizi pubblici essenziali, le fonti di energia e le situazioni di monopolio devono essere nella mano pubblica o di comunità di lavoratori o di utenti”.