No matter if I had a difficult day, I only need to get home and see you smile so that all my worries go away and happiness invades my heart. I love you so much my beautiful daughter.” #father'scare #beautifulangel.
Via libera agli anticorpi monoclonali. Il 6 febbraio scorso, “sulla base delle indicazioni dell’Agenzia italiana del farmaco e del parere del Consiglio superiore di sanità”, il ministro della Salute (uscente) Roberto Speranza ha firmato il decreto che autorizza la distribuzione degli anticorpi monoclonali delle aziende Eli Lilly e Regeneron/Roche per la prevenzione delle forme gravi di Covid-19 in pazienti con malattia lieve, ma considerati a rischio. Il provvedimento è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale e resterà in vigore per (almeno) 180 giorni: stando alle dichiarazioni del ministro, con l’approvazione degli anticorpi monoclonali “abbiamo, insieme ai vaccini, una possibilità in più per contrastare il Covid-19”. Per distribuire e somministrare gli anticorpi monoclonali, lo stato italiano attingerà al fondo di 400 milioni di euro messo a disposizione per l’acquisto di vaccini e farmaci contro Sars-Cov-2: una decisione che sta facendo discutere, perché nonostante le dichiarazioni del ministro le evidenze scientifiche al momento disponibili sono ancora incerte. I dati sui trattamenti a base di anticorpi monoclonali sono infatti immaturi, e sembrano suggerire che i farmaci abbiano un’efficacia limitata e su una fetta ristretta di pazienti.