L’Evangelo del Giorno
Venerdì della 2ª Settimana di Quaresima
“E Gesù disse loro: «Non avete mai letto nelle Scritture:
“La pietra che i costruttori hanno scartato
è diventata la pietra d’angolo;
questo è stato fatto dal Signore
ed è una meraviglia ai nostri occhi”?
Perciò io vi dico: a voi sarà tolto il regno di Dio e sarà dato a un popolo che ne produca i frutti».
Udite queste parabole, i capi dei sacerdoti e i farisei capirono che parlava di loro. Cercavano di catturarlo, ma ebbero paura della folla, perché lo considerava un profeta.” (Matteo 21,33-43.45).
La parabola che anticipa gli ultimi versetti dell’Evangelo è rivolta direttamente alle autorità religiose, sacerdoti, anziani del popolo, farisei. Essa segna una vera e propria cesura nell’indicare uno stacco nell’insegnamento e nella missione di Gesù rispetto alla comunità che faceva capo ai farisei di quel tempo.
Il contesto della parabola è la vigna, simbolo centrale di molti messaggi di Gesù ma anche nelle antiche Scritture.
Nella vigna del Signore c’è lavoro. É una occasione per far crescere, sviluppare, raccogliere i frutti. Il padrone manda i suoi servi a raccogliere i frutti. Ma l’invidia dei contadini arriva sino alla violenza e addirittura ad uccidere il figlio del padrone.
Ancora una volta Gesù svela la sua identità e la necessità di una missione tesa a chiedere alla gente del suo tempo una conversione radicale e un ritorno al Signore della vita.
E questo lo capiamo dal Salmo 117: “la pietra scartata ...”. Ciò che è ai margini, ciò che è irrilevante, ciò che considerato scarto è al centro del messaggio di Gesù ed è il frutto buono del regno che verrà tolto a chi pensa di essere nel giusto e a posto, a chi pensa di bastare a se stesso.
Il messaggio di questo Evangelo è rivolto a noi, alla nostra incapacità a lasciare, al desiderio innato di possedere, all’esercizio del potere sull’altro, all’invidia. Gesù ci chiede al contrario di condividere, di servire, di donare, di essere misericordiosi.