L’Evangelo del Giorno
S. Teresa Benedetta della Croce Edith Stein
“Ora, mentre quelle andavano a comprare l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che erano pronte entrarono con lui alle nozze, e la porta fu chiusa. Più tardi arrivarono anche le altre vergini e incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”. Ma egli rispose: “In verità io vi dico: non vi conosco”.” (Matteo 25,1-13).
La parabola delle dieci vergini, cinque sagge e cinque stolte, cade quasi alla conclusione dell’Evangelo di Matteo, prima della passione di Gesù.
Il capitolo 25 è da annoverare all’insegnamento ultimo di Gesù riguardo alla logica del regno.
Siamo in un tempo di attesa. Matteo raccoglie i pensieri delle comunità dopo gli avvenimenti tristi della passione e morte di Gesù e alla speranza del ritorno del Signore dopo la sua resurrezione.
In questo contesto si inserisce la parabola delle vergini. Gesù richiama alla saggezza, alla vigilanza, alla attesa paziente, al desiderio dell’incontro che illumini la nostra vita.
Tutte queste caratteristiche sono assunte dalle vergini sagge e inspiegabilmente non considerate dalle vergini stolte.
L’olio rappresenta lo strumento essenziale per la vigilanza di chi veglia. L’olio è anche il balsamo per le ferite. Ma con l’olio si riesce a stabilire la ricchezza dell’incontro inaspettato.
Se facciamo un parallelo con i nostri tempi dobbiamo purtroppo riscontrare un aspetto seriamente problematico: l’indifferenza. Se non abbiamo l’olio ogni cosa scivola via è rimane solamente la porta chiusa: addio allo sposo, addio alle parole di Osea (2,16b.17b.21-22):
“Ti farò mia sposa per sempre,
ti farò mia sposa
nella giustizia e nel diritto,
nell’amore e nella benevolenza,
ti farò mia sposa nella fedeltà
e tu conoscerai il Signore”.
La più bella dichiarazione d'amore di tutti i tempi Enzo Salvi #anatalemisposo