L’Evangelo del Giorno
Martedì della 16ª Settimana del Tempo Ordinario
“Mentre egli parlava ancora alla folla, ecco, sua madre e i suoi fratelli stavano fuori e cercavano di parlargli. Qualcuno gli disse: "Ecco, tua madre e i tuoi fratelli stanno fuori e cercano di parlarti". Ed egli, rispondendo a chi gli parlava, disse: "Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?". Poi, tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: "Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chiunque fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, egli è per me fratello, sorella e madre".” (Matteo 12,46-5.
A completare il quadro delle continue sferzanti opposizioni alla predicazione di Gesù, contribuiscono perfino i familiari di Gesù. Non si capacitano dei suoi insegnamenti che scombinano le comunità.
Gesù ancora di più irritato dalla cecità delle autorità religiose che condizionano perfino i suoi parenti, lascia un messaggio che non può non lasciarci di stucco.
Il legame parentale (notiamo che nulla si dice di Giuseppe) non regge la relazione con il Signore perché i legami di sangue non risolvono l’impegno di dare unità ad una missione che si fa dono, prima di tutto verso chi ha meno.
Tutti possiamo e dobbiamo diventare madri e fratelli e sorelle purché l’annuncio sia orientato al donare, al prendersi cura. É questo il modo più semplice per fare la volontà del Padre.
Attendo con ansia le proteste della Sinistra per l'indebita ingerenza della Chiesa nella politica italiana... https://lurlodeldiavolo.blogsp....ot.com/2021/07/la-ch
29 anni fa..LA STRAGE DI CAPACI (PALERMO)
La strage di Capaci fu un attentato di stampo terroristico - mafioso compiuto da Cosa Nostra il 23 maggio 1992 nei pressi di Capaci (sul territorio di Isola delle Femmine) con una carica composta da tritolo, RDX e nitrato d'ammonio con potenza pari a 500 kg di tritolo, per uccidere il magistrato antimafia Giovanni Falcone. Gli attentatori fecero esplodere un tratto dell'autostrada A29, alle ore 17:57, mentre vi transitava sopra il corteo della scorta con a bordo il giudice, la moglie e gli agenti di Polizia, sistemati in tre Fiat Croma blindate. Oltre al giudice, morirono altre quattro persone: la moglie Francesca Morvillo, anche lei magistrato, e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Vi furono 23 feriti, fra i quali gli agenti Paolo Capuzza, Angelo Corbo, Gaspare Cervello e l'autista giudiziario Giuseppe Costanza.