L’Evangelo del Giorno - #accogliere
Sante Martiri Perpetua e Felicita
“Allora i giusti gli risponderanno: "Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?". E il re risponderà loro: "In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me".” (Matteo 25,31-46).
In che cosa saremo giudicati quando saremo faccia a faccia con il Signore, Benedetto egli sia?
Saremo giudicati dalle nostre azioni di bene, di accoglienza, di sostegno, di cura, di accompagnamento verso gli affamati, gli assetati, gli stranieri, gli ignudi, i malati e i carcerati, cioè verso i piccoli, i poveri, gli emarginati, gli odiati …
L’Evangelo di Matteo, che all’inizio di questa Quaresima meditiamo, ci indica la traiettoria della nostra conversione, del nostro pentimento.
Quello che ci colpisce di questo brano evangelico è che la nostra conversione passa attraverso gesti dedicati al nostro prossimo, all’altro da noi. La fede nel Signore cresce attraverso la nostra capacità di uscire da noi stessi per incontrare chi ci sta accanto.
La sintesi di questo passo evangelico la troviamo nel meditare la parola del Levitico (19,1-2.11-18): “Siate santi, perché io, il Signore, vostro Dio, sono santo.”
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