L’Evangelo del Giorno
S. Giovanni Maria Vianney, Curato d’Ars
“Da allora Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!».” (Matteo 16,13-23).
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Al centro di questo passo evangelico c’è Pietro. Il leader tra i discepoli é chiamato a riconoscere Gesù e a dare prova della sua fede nel Signore.
Di fronte alla domanda di Gesù cosa dice la gente di lui e cosa Egli è per i discepoli, Pietro è capace di esprimere, ispirato dallo Spirito, che Gesù, il Maestro non è un rabbi ma: «Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente».
Pietro gode di una beatitudine che gli viene dall’alto ma non sa capire fino in fondo la profonda umanità di Gesù. Di fronte ad un percorso che porterà a concludere la vita di Gesù in modo drammatico e triste, Pietro si oppone e mente a se stesso, perché la sua esperienza di discepolo gli impone di seguire il Signore, e non di capire già tutto.
La figura di Pietro é emblematica delle contraddizioni che ci portiamo dentro anche noi. Abbiamo la pretesa di sentirci dalla parte giusta. In verità siamo gracili e siamo incapaci di vivere la nostra fede in modo aperto riconoscendo quello che siamo.
Nonostante questo il Signore misericordioso, si affida a Pietro per costruire la Sua Chiesa. È proprio incredibile il D-o in cui crediamo!