“Non è cambiata tanto la mia città, in fin dei conti si vive ancora come un tempo. C’è lo stesso corso, ci sono i cinema del centro, pure se hanno aperto i multisala, ci sono tanti bar e friggitorie, anche se parecchi parlano lingue straniere, vendono kebab, hamburger, roba così, che io mica la comprendo. Hanno chiuso le vecchie sale giochi, mancano i carretti dei venditori di semi e pistacchi, non vedo passare il venditore di gelati, non ci sono biliardini e flipper. Per questo mi fermo poco in centro e non mangio il gelato nei bar troppo eleganti che espongono gusti multicolori. Non avrebbe più il sapore d’una volta. Avrebbe un gu
“Marco sapeva che certe giornate non sarebbero più tornate, la sua adolescenza avvelenata stava morendo, ci sarebbero stati i ricordi, per fortuna, un patrimonio di sogni e speranze che nessuno poteva distruggere. Marco restava un’isola nell'oceano della solitudine, uno scoglio sconvolto dai marosi della tempesta.”
“Marco era una piccola isola perduta nell’oceano dell’umanità, ma era un’isola che stava sprofondando e nessuno era in grado di fare qualcosa per impedirlo. Fiorivano le stelle nei suoi sentieri di cielo, azzurro cupo come un pensiero triste, mentre per le strade del centro storico, proprio vicino al mare, si rincorrevano gatti e parole del passato, tra lunghi sbadigli di noia gialla come i fanali delle auto.”
Marco si sentiva uno scoglio sperduto nell'oceano dell’umanità. Quando si sentiva infelice, scriveva. Proprio come cantava Guccini. "Se son d’umore nero allora scrivo/, scavando dentro alle nostre miserie/, di solito ho da far cose più serie/, costruir su macerie/, o mantenermi vivo". Mantenersi vivo. Non era così facile. Costruire su macerie. Marco era un esperto.
“Avrebbe voluto un bacio per dissolvere tristezze, un pensiero dove cullarsi come in un’amaca tesa tra due pini marittimi, sulla spiaggia della sua fanciullezza. I sogni della gioventù lo abbandonavano con la stanchezza dolce, molle come un soffio di scirocco, con l’aria tiepida di giugno, di un giugno solitario tra abiti colorati e pantaloni corti.”