“Emigranti. Pure noi siamo stati un popolo di emigranti. Sembra che nessuno se ne ricordi. Il nonno di Giovanni aveva disegnato santini e angeli per biglietti di auguri, volti di donne lontane per cartoline d’amore, cavalli dalle briglie sciolte che prendevano il volo verso patrie dimenticate. Non aveva mai smesso di coltivare un’abitudine appresa in terre lontane, scriveva lunghe frasi in inglese che abbandonava sulle panchine, sgrammaticate, zeppe di errori, ma era la lingua del popolo, imparata per sopravvivere. Povera gente andata al di là del mare, a bordo di inaffondabili Titanic, per fare fortuna, anche se spesso la fortuna r
“Giovanni è l´ultimo erede di una stirpe di campioni, cresciuta sotto il sole dello Stadio Magona, all´ombra dei pini marittimi e dei pitosfori profumati di salsedine nel golfo di Baratti. Per questo è tornato a casa. Ritrovare i luoghi dove è cominciato il sogno e accorgersi che non sono cambiati.”