L’Evangelo del Giorno
Venerdì della 5ª Settimana di Pasqua
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L’Evangelo del Giorno
Giovedì della 5ª Settimana di Pasqua
“In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».” (Giovanni 15,9-11).
#amare #rimanere #gioire
Tre parole nell’Evangelo indicano il senso del cammino, il percorso di fede e di relazione con D-o e con i fratelli e le sorelle, la sequela a Gesù: amare, rimanere, gioire.
Non ci resta che amare sino in fondo, anche i nemici.
Dobbiamo trovare casa e rimanere nel Signore.
Non possiamo se non gioire di questo rimanere e di questo amare.
Tutto questo non ci basta mai abbastanza. É una continua ricorsa, una sfida, un impegno a partire dalle piccole cose.
E come possiamo attuare questo progetto? Osservando i Comandamenti di Gesù.
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L’Evangelo del Giorno
S. Giobbe
“Rimanete in me e io in voi.“ (Giovanni 15,1-8).
#rimanere
Per sette volte nel passo evangelico di Giovanni viene citato il verbo rimanere, un verbo che più volte é al centro dei discorsi di Gesù e dei suoi insegnamenti.
Oggi Gesù ci offre una comprensione che non ha bisogno di ulteriori riflessioni: “Io sono la vite, voi i tralci.”
Questo richiamo, accanto all’altra espressione iniziale, “Io sono la vite vera e il Padre mio è l'agricoltore”, ci aiutano a capire quanto importante sia l’intima unione al Signore e la fedeltà a D-o.
Ma c’è un aspetto che ci responsabilizza ancora di più. Non è il Signore a produrre i frutti di bene. Il Padre è l’agricoltore che si prende cura della vite rispetto all’ambiente. Gesù è mandato dal Padre per darci sostegno. Siamo noi i tralci che producono frutto.
C’è una economia circolare nell’Evangelo di oggi a cui siamo chiamati per rendere testimonianza alla Creazione che è rappresentazione della spinta e dell’energia che D-o ci ha donato.
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L’Evangelo del Giorno
S. Isaia profeta
“In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.» (Giovanni 14,27-31a)
#pace
Il dialogo tra Gesù e i suoi discepoli in Giovanni é ricco di espressioni che in qualche modo ci toccano il cuore.
Oggi ne abbiamo la prova. Ogni parala di Gesù rappresenta un significato che amplia la prospettiva di fede.
Ci colpisce questo saluto di pace che trasmette l’orizzonte ai discepoli e a noi quello che sarà l’oltre di D-o.
E nello stesso tempo la pace si fa compagna di ogni nostra azione umana. L’imbarazzo ci viene non solo con il contrario della pace cioè la guerra e la violenza che la anima, perché é insensata.
Signore aiutaci a costruire la pace in ogni dove e fa che mai si spenga il desiderio che ogni guerra si concluda!
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L’Evangelo del Giorno
Lunedì della 5ª Settimana di Pasqua
“Vi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi. Ma il Paràclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che io vi ho detto.” (Giovanni 14,21-26).
#spiritosanto
L’Evangelo di oggi ci apre un orizzonte nuovo. É una notizia straordinaria quella che Gesù svela ai suoi discepoli: lo Spirito Santo, messaggero del Padre, insegnerà e condurrà ogni azione dei discepoli verso la casa del Signore.
Il Paràclito è l’altro volto del D-o unico che si manifesta in noi e che noi possiamo riconoscere se manteniamo fedeltà ai Comandamenti che Gesù ci ha insegnato.
In questo tratto di Evangelo scopriamo che il D-o invisibile ai nostri occhi, si è manifestato concretamente in Gesù Cristo assumendo la condizione della vita umana, e si rivela nell’impercettibile ma reale presenza, nella energia che anima l’intera Creazione, nello Spirito Santo.
Davvero stupenda questa scoperta!
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