È qualche giorno che leggo commenti di persone che si sentirebbero "spiate" qualora venissero rese obbligatorie le targhe nonché l'assicurazione a biciclette e monopattini per poter circolare. Accusano il governo di imporre gabelle per fare cassa e per "tracciare" gli spostamenti.
Sapete indicarmi l'indirizzo di uno di questi affinché possa aspettarlo sotto casa col monopattino? Voglio vedere se dopo che l'ho asfaltato ha il coraggio di lamentarsi e chiedere i danni.
L’Evangelo del Giorno
Lunedì della 10ª Settimana del Tempo Ordinario quel tempo, vedendo le folle, Gesù salì sul monte: si pose a sedere e si avvicinarono a lui i suoi discepoli. Si mise a parlare e insegnava loro dicendo: […] Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. […]“ (Matteo 5,1-12).
#mitezza
Beati i miti è la beatitudine che è espressione dello stile di D-o infuso nell’animo umano. La mitezza è impastata dalla bontà. D-o è infinitamente buono con noi, non è D-o castigatore anche se nella storia della salvezza qualche volte si è arrabbiato per la nostra durezza di cuore.
La mitezza è la bontà é tipica di coloro che affrontano con coraggio le avversità, i conflitti, le non speranze, le fragilità dell’animo umano.
La mitezza è una scelta di stile, di un atteggiamento e di comportamenti che non ci inducono a non sperare ma ad affrontare le curve a gomito della vita con determinazione e perseveranza.
Mitezza é sapere stare nel cose, nelle relazioni, con animo aperto, capace a volte di scovare l’impossibile.
La mitezza ci aiuta ad ereditare la terra perché fa in modo che l’uomo si amalgami con ciò che D-o ha creato e dal quale ha tratto l’uomo.
Cerchiamo di vivere anche noi la mitezza a partire dalle cose più semplici che ci accadano.
L’Evangelo del Giorno
S.S. Corpo e Sangue di Cristo“In quel tempo, Gesù disse alla folla:
«Io sono il pane vivo, disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».” (Gv 6,51-58).
#darelavita #corpusdomini
Nella solennità del Corpus Domini, tutta la liturgia della Parola pone al centro un collegamento fondamentale nel cammino di fede di ciascun credente: la salvezza che Gesù ci ha annunciato in parole e opere è per la nostra vita.
Il Pane e il Vino altro non rappresentano che i segni di una vita redenta. E questa vita diventa redenzione, salvezza, quando si fa dono.
Gesù ha donato se stesso per noi. Nella croce si rende il sacrificio visibile, una volta per tutte, di quell’amore che è il primo verbo della Creazione e il Soffio della vita umana.
Dare la vita significa per noi oggi affrontare le asperità della vita, prendendosi cura della vita umana nel nostro prossimo, nella Natura e nel l’Unico D-o che è presente in noi.
Immagine: Cristo nelle Marche - l’opera dello scultore Nazzareno Rocchetti - Cingoli