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"Le Sorelle della Casata dei Black - Fan Film non ufficiale" è un fan film prequel ambientato nel mondo di Harry Potter, durante la prima ascesa al potere di Voldemort. Bellatrix Lestrange, Andromeda Tonks e Narcissa Malfoy sono le tre sorelle della più nobile e antica casata dei Black.
La guerra magica è sul punto di scoppiare e ora, le scelte delle sorelle decideranno presto i loro destini finali. #sistersofhouseblack #sohb
https://tuttocartoni.blogspot.....com/2021/01/le-sorel
Approssimandosi l'arrivo del vaccino è bene sapere che: di solito nella vaccinazione viene iniettato il virus (o il batterio) ‘indebolito’, oppure una parte di esso. Il sistema immunitario riconosce l’’intruso’ e produce gli anticorpi che utilizzerà quando incontra quello ‘vero’. Nel caso dei vaccini a Rna invece si inietta l’’istruzione’ per produrre una particolare proteina, detta proteina ‘spike’, che è quella che il virus utilizza per ‘attaccarsi’ alle cellule. La cellula produce quindi da sola la proteina ‘estranea’, che una volta riconosciuta fa attivare la produzione degli anticorpi.
Oltre a non avere le ‘istruzioni’ per modificare il Dna, l’Rna messaggero non entra mai nel nucleo della cellula, che è la parte che contiene il genoma, e non può quindi alterarlo in nessun modo. Inoltre l’Rna messaggero si degrada dopo pochi giorni, una volta eseguito il suo ‘compito’.
Una volta fatto il vaccino posso tornare alla vita di prima della pandemia?
Le osservazioni fatte nei test finora hanno dimostrato che la protezione dura alcuni mesi, mentre bisognerà aspettare periodi di osservazione più lunghi per capire se una vaccinazione sarà sufficiente per più anni o servirà ripeterla. Non è ancora chiaro, ma sono in corso studi in merito, se il vaccino protegge solo dalla malattia o impedisce anche l’infezione. Almeno in un primo momento anche chi è vaccinato dovrebbe mantenere alcune misure di protezione.
L’Evangelo del Giorno
S.S. Basilio e Gregorio Nazianzeno
“Io sono voce di uno che grida nel deserto: Rendete diritta la via del Signore, come disse il profeta Isaìa”. (Giovanni 1,19-28).
L’ inizio dell’Evangelo di Giovanni ci descrive la missione di Giovanni Battista, chiamato il precursore, perché precede la missione di Gesù.
C’è un clima di curiosità mista al sospetto sulla sua attività ed, in particolare, sul battesimo da lui praticato. Giovanni ha molto seguito soprattutto dalla gente semplice.
I farisei mandano da Gerusalemme sacerdoti e leviti per capire quello che Giovanni sta svolgendo nella sua attività di missione.
La domanda insistente è: “Chi sei?” Detta così è una domanda inquisitoria. Sei il Messia, sei Elia, sei un profeta? Ebbene Giovanni risponde con dei secchi: “No”.
Giovanni indica due aspetti della sua missione: l’essere voce ed essere colui che prepara la strada, che tenta di raddrizzare la strada.
Questi due indirizzi ci dicono, all’inizio di questo nuovo anno, il senso del nostro impegno: siamo noi voce della presenza del Signore che è venuto tra noi? La nostra missione è quella di rendere dritta, accessibile, la via che conduce a riconoscere quel Gesù che è nato a Betlemme?
C’è un indice che misura questi provocatori interrogativi. Per essere voce bisogna non essere chiusi in noi stessi, nemmeno dalle paure del virus invisibile, ma essere aperti e rischiare.
Ha proprio ragione Papa Francesco quando ci ricorda che desidera una chiesa in uscita, magari incidentata, ma una chiesa capace di far conoscere al mondo che c’è un Salvatore: Gesù Cristo!