LA STORIA
HA ANCORA SENSO VIAGGIARE SU MARTE?
Qualche giorno fa il Corriere della sera ha pubblicato un articolo di Giuseppe Galletta. Non nascondo che fino alla lettura di questo articolo ero (e forse lo sono ancora) un uomo affascinato dai viaggi nello spazio. L'articolo rientrava nelle celebrazioni, a sessanta anni di distanza, del primo viaggio nello spazio di un uomo (Yuri Gagarin) per conto di quella che era in quei tempi una superpotenza come l'Unione Sovietica. Galletta, sotto la voce di Astrobiologia, spiega che "cinquanta anni di studi fatti sulle stazioni orbitanti hanno mostrato che nello spazio gli esseri umani si trovano in una situazione che danneggia gravemente il loro organismo". Per l'autore una prima fonte di pericolo è rappresentata dalle particelle cosmiche, emesse dal sole e dalla esplosione di stelle nella galassia. Se sulla terra siamo difesi dale fasce di Van Allen che le intrappola, viaggiando verso Marte e con una astronave attuale per alcuni mesi avremmo una forte probabilità di insorgenza di tumori. Si stanno studiando "strumenti" atti a coprirci da simili rischi. ma ci vorranno anni se non decenni per arrivarci. Si è scoperto inoltre che l'assenza di gravità nello spazio crea a lungo termine effetti negativi nel nostro corpo. Ovvero sintomi simili al mal di mare e, con il passare del tempo, atrofia dei muscoli, osteoporosi ecc. Questi effetti -spiega sempre l'autore - non sembrano essere compensati nè dall'attività fisica nè dalla dieta alimentare. Per cui il corpo invecchia molto prima. Lo stesso problema esisterebbe lo stesso anche nel caso di costruzioni di basi sotterranee. Un simile ambiente - ricorda ancora Galletta - induce problemi di fertilità e può rendere impossibile allevare animali e avere figli-
Ma tutto questo, in conclusione, ha un suo senso con l'andare sul pianeta Marte a tutti i costi? Oggi ho un dubbio in più