L’Evangelo del Giorno
Pasqua di Resurrezione
“Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.” (Giovanni 20,1-9).
I quattro Evangeli sono tutti concordi sul fatto che le donne sono le prime annunciatrici della Resurrezione di Gesù e quindi le prime testimoni di una novità che solo nel nostro cuore, nel mistero e nello stupore si possono cogliere. Le donne sanno prendersi cura della vita umana ed eterna.
I quattro Evangeli sono anche concordi sul tempo della Resurrezione che è il primo giorno, anzi il giorno “uno”. E questo per ricordarci che Gesù risorto è artefice della Creazione con il Padre e lo Spirito Santo.
Giovanni invece è l’unico degli evangelisti che ci ricorda un particolare della Resurrezione sul quale si fonda il Kerigma, il sigillo della nostra fede: “i teli posati là” e “il sudario non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte”. Non sono semplici dettagli. E così che il discepolo che Gesù amava, Giovanni, e ciascuno di noi, può dire: “vide e credette!”.
La Resurrezione di Gesù non è un fatto magico. E il corpo di Gesù non è stato nascosto da qualcuno o portato via, perché non ci sarebbe stato il tempo per poterlo fare. I teli e il sudario sono a testimoniarci la Resurrezione. É ciò che è invisibile, questo è il mistero di D-o e della vita umana.
Che cosa ci insegna Gesù attraverso la sua Resurrezione? Che bisogna stupirsi dell’amore di D-o, della sua misericordia, del dono del suo Figlio. D-o non si rivela secondo i nostri schemi. Egli è presente nell’amore donato, nell’ invisibile agli occhi, nel segno tangibile dell’amore verso il fratello e la sorella che sono come noi.
Tutto questo non è automatico. Ed è per questo che abbiamo bisogno ogni giorno di prendere il nostro zaino e di metterci in cammino dietro a Gesù.