QUEL PRIMO CITTADINO CHE TUTTI NOI VORREMMO
(E FORSE NON POTREMMO MAI AVERE SE ABITIAMO IN UNA GRANDE CITTA'
Ancora pochi giorni e poi sapremo il verdetto. Essendo Italiano non posso che tifare per Antonella Argenti, sindaca di Villa Del Conte, un paese di cinque mila anime in provincia di Padova e per Aldo D'Achille di San Bellino, un comune di circa mille abitanti in provincia di Rovigo, Entrambi concorrono, assieme al primo cittadino di Milano, Giuseppe Sala, al premio internazionale di miglior sindaco del mondo (World Mayor Prime) edizione 2020, che la pandemia ha fatto slittare al 2021. E la gestione e gli effetti della pandemia sono proprio il tema attorno al quale sono state accettate le candidature: 62 da 36 diversi Paesi del mondo, poi ridotte a 32 . E appunto tra questi 32 nominativi troviamo sette donne tra cui, appunto, la padovana Antonella Argenti.
Cosa hanno fatto i selezionati?
Hanno saputo farsi sentire presenti e attenti ai loro concittadini specie nel corso della prima ondata della pandemia.
Del sindaco rodigino D’Achille si può leggere nell'apposita scheda del concorso “che ha umanizzato il periodo di stretto lockdown con un concorso fotografico a domicilio, ha donato fiori alle famiglie per abbellire giardini e terrazzi, e piantine a chi aveva l’orto. Ha messo una psicologa a disposizione delle persone sole e ha cercato di animare l’economia del paesino realizzando mascherine poi smerciate nei dintorni. Il suo piccolo comune vanta pure un bel primato: zero contagi nella primavera 2020”.
Se pensiamo che questa attenzione è stata fatta in una realtà di mille abitanti sembra di vivere in un altro mondo
Anche la sindaca Argenti di Villa del Conte (Pd) si è data da fare: “ha istituito l’assessorato alla solitudine, fondamentale per aiutare chi si è trovato da solo nella pandemia; ha fatto recapitare a casa medicine, viveri e pranzi creati appositamente per Pasqua. Molto attiva sui social si è adoperata per tranquillizzare la popolazione ma, consapevole che gli anziani non vanno su facebook, lei stessa ha loro telefonato per verificare come stavano vivendo l’isolamento, se riuscivano a sopportarlo e di cosa avevano bisogno. Non ha dimenticato i bambini: per essi ha inventato aerei di carta da far volare in giardino con messaggi di speranza, ha distribuito così tanti arcobaleni da tappezzarne il paese, ha creato una linea wapp esclusiva per ricevere video e audio dei piccoli. Per quelli di età scolare è andata personalmente a ritirare nelle varie classi quaderni e libri rimasti sui banchi e li ha consegnati casa per casa con annesso uovo di cioccolato”.
Sono quelle persone che mi fanno sentire vicino il mondo degli Enti Locali.