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@LucioTurra ·Translate

L’Evangelo del Giorno

S. Teresa di Gesù Bambino

“Guai a te, Corazìn, guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che avvennero in mezzo a voi, già da tempo, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, nel giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi.
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Chi ascolta voi ascolta me, chi disprezza voi disprezza me. E chi disprezza me, disprezza colui che mi ha mandato.” (Luca10,13-16).

L’anatema di Gesù rivolto alle città che non accolgono i discepoli, portatori di pace e speranza e annunciatori del regno dei cieli, non si ferma ad un semplice messaggio di conversione.

Gesù denuncia la poca accoglienza di Corazìn, Betsaida, Cafarnao, le città dove è iniziata la predicazione con i suoi discepoli e dove Egli ha guarito e ridato motivi di speranza.

Addirittura Gesù profetizza un trattamento meno duro su Tiro e Sidone, città pagane e città già citate nell’oracolo di Isaia (cap. 23), fuori dal popolo d’Israele, lontane dalla fede nel Signore perché capaci di bastare a se stesse!

Che cosa si può fare per non allontanarsi dal Signore?

Gesù lo dice chiaramente e più intensamente di quanto Giovanni Battista avesse chiesto. La conversione, che parte dal cuore, trova il suo centro nell’ascolto della Parola.

La questione di fondo é la capacità di ascolto. Per accogliere i segni del regno bisogna saper ascoltare, non solo personalmente, ma come città, come comunità, come gruppi, come associazioni. Questa é la sfida per essere credenti credibili!