Il Premio Nobel per la Fisica 2020 è stato assegnato a Roger Penrose, Reinhard Genzel e Andrea Ghez per le loro scoperte su uno dei fenomeni più esotici dell’universo, i buchi neri. Giovanni Losurdo, portavoce di Virgo e Stavros Katsanevas, direttore di Ego, l’Osservatorio gravitazionale europeo di Pisa, nel congratularsi commentano il riconoscimento.
«La ricerca sull’universo oscuro, un tempo soggetto esotico, sta diventando sempre più mainstream — ha commentato Giovanni Losurdo, portavoce della Virgo Collaboration e ricercatore dell’Infn —. Infatti, la scoperta delle onde gravitazionali annunciata nel 2016 è stata anche la prima rivelazione diretta di un buco nero. Da allora Virgo e Ligo hanno rilevato decine di sistemi binari di buchi neri, permettendoci di dare uno sguardo più da vicino alla fisica di questi oggetti ancora in parte misteriosi e ai meccanismi della loro formazione. Il Premio Nobel di quest’anno ci incoraggia a proseguire sulla strada già intrapresa dalla nostra ricerca».
«Questo Nobel conferma il fatto che dopo la metà del XX secolo — ha affermato Stavros Katsanevas, direttore dell’European Gravitational Observatory — il cielo, considerato un tempo una geometrica e magnifica raccolta di punti luminosi, le stelle e le galassie, è divenuto oggi un paesaggio di fenomeni violenti e oscuri. È ormai chiaro che ricerche come quelle realizzate a Virgo sulle onde gravitazionali o legate all’astromomia multi-messaggera portano a una comprensione sempre più profonda della struttura del cosmo».