L’Evangelo del Giorno
Martedì della 5ª Settimana del Tempo Ordinario
«Quei farisei e scribi lo interrogarono: «Perché i tuoi discepoli non si comportano secondo la tradizione degli antichi, ma prendono cibo con mani impure?». Ed egli rispose loro: «Bene ha profetato Isaìa di voi, ipocriti, come sta scritto: "Questo popolo mi onora con le labbra, ma il suo cuore è lontano da me. Invano mi rendono culto, insegnando dottrine che sono precetti di uomini". Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini». (Marco 7,1-13).
Iniziano i problemi per Gesù. Alcuni farisei e scribi vengono da Gerusalemme perché richiamati dal fatto che i discepoli di Gesù non si attengono alle prescrizioni dei padri nel rispettare le norme sull’impurità.
Gesù non fa rispettare le regole dell’ortodossia riguardati ciò che è impuro e ciò che non lo è. L’interrogatorio che Gesù subisce è molto duro.
Gesù non ha un atteggiamento rinunciatario. Risponde con forza citando le Scritture ed in particolare il libro del profeta Isaia.
È sferzante la critica di Gesù. Egli pone in modo chiaro e trasparente la mancata fedeltà di farisei e scribi riguardo l’onorare il Signore.
La questione di fondo è che non si può onorare il Signore con le labbra e poi essere lontani con il cuore da D-o, insegnando precetti umani o peggio modificando il comandamento di onorare il padre e la madre e applicando delle eccezioni.
Noi diremmo è troppo comodo dire e poi non fare o peggio giustificare un fare non fedele alla Parola.
Non dobbiamo stupirci di questa realtà. Essere lontani da D-o con il cuore non vuol dire solamente andare per un’altra direzione ma peggio credere di essere nel giusto e giustificarsi, creando spesso dei simulacri al nostro vivere la fede nel Signore. Occorre umiltà nella verità!
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Patrimoniale alle porte?
L’arena nella quale si è discussa l’ipotesi di una nuova patrimoniale è stata, ultimamente, sempre la stessa: le audizioni della Commissioni congiunte Finanze di Camera e Senato, al lavoro sulla riforma dell’Irpef, l’imposta che colpisce i redditi. L’indirizzo del governo uscente era più o meno il seguente: mettere mano al sistema per ridurre le tasse su chi lavora.
Come compensare l’ammanco di gettito, però? Secondo due tecnici di primo piano sentiti dalla Commissione, il capo del Servizio assistenza e consulenza fiscale di Bankitalia, Giacomo Ricotti e il presidente della Corte dei conti, Guido Carlino, parte della risposta includerebbe una nuova tassa patrimoniale. Colpire la ricchezza, dunque, per alleggerire il carico fiscale che grava su chi lavora.