Cosa si sa sui vaccini anti-Covid.
Tutti infatti sono cosiddetti vaccini a mRna, ovvero vaccini che utilizzano questa molecola per far produrre all’ospite una proteina del virus. Il principio è questo: l’mRna (acronimo che sta per rna messaggero) fornisce alle cellule dell’ospite le istruzioni per produrre una proteina del virus (come la proteina Spike, quella che il virus usa per entrare nelle cellule). In questo modo un pezzettino del virus viene prodotto all’interno del corpo, è riconosciuto come estraneo e induce il sistema immunitario a preparare una risposta. L’mRna viene trasportato nell’organismo impacchettato all’interno di nanoparticelle lipidiche. Fino all’approvazione del Regno Unito dei giorni scorsi, nessun vaccino a mRna era mai stato approvato per l’essere umano.
Più tradizionali sono invece gli altri vaccini. Quello Sanofi, per esempio, è un cosiddetto vaccino a subunità, in cui nella persona da vaccinare viene inoculato un pezzettino del virus (pezzi di proteine), allo scopo di stimolare il sistema immunitario. Infine i prodotti sviluppati da Astrazeneca e da Janssen sono vaccini a vettori, che utilizzano dei virus (in questo caso adenovirus, incapaci di replicarsi) per trasportare nell’ospite materiale genetico del coronavirus, il quale servirà, al pari dell’mRna, per la produzione delle proteine antigeniche (la solita proteine spike), riconosciute come estranee dal corpo, e contro cui si svilupperà la risposta immunitaria.