Anche l'UE è arretrata.
Ricordate il 2G? Gli sms sembrano ormai archeologia delle telecomunicazioni e tra chi legge ci sarà anche chi non ne ha mai spedito uno in vita sua. Eppure è proprio il 2G uno dei crucci ai piani alti della Commissione europea, impegnata a sostenere lo sviluppo del pronipote, il 5G.
Da un lato Bruxelles ha bisogno di liberare banda per le reti di quinta generazione, fondamentali per tecnologie di frontiera come, per esempio, robot che collaborano da soli o i veicoli a guida autonoma, che ne determineranno la competitività nei prossimi anni. Dall’altro non può mandare in pensione di punto in bianco il 2G come ormai hanno già fatto Giappone, Australia e Taiwan, perché ha scelto quel canale per le eCall, le chiamate di emergenza che scattano in automatico in caso di un grave incidente automobilistico. Di conseguenza, prima di spegnere il 2G, la Commissione deve trovare un’alternativa per le eCall, aggiornando le caratteristiche tecniche di un sistema diventato obbligatorio per i veicoli civili e commerciali omologati a pochi anni dalla sua entrata in vigore, il 31 marzo 2018.