Il ritorno di AstraZeneca, dopo la sospensione, registra finora una tiepida accoglienza. Sarà perché in Puglia ieri ha nevicato: e allora ecco il 10% di disdette. E ha nevicato pure in Basilicata: così 50 su 200 dipendenti dell’università (Unibas) non si sono presentati all’appuntamento. Ma a Torino ieri mica nevicava, eppure su 672 convocazioniper ricevere il vaccino anglo-svedese si sono contate 209 disdette: vuol dire ch e il 31% del personale scolastico convocato per la somministrazione ha deciso di rinunciare. Uno su tre. Motivo prevalente? Preferirebbero ricevere un altro siero, hanno spiegato docenti e non. E così in tutto il Piemonte: 25-30% di recessi.
Ma perché si continua ad inseguire AstraZeneca, compromettendo l'obiettivo della vaccinazione di massa?
Nel totale silenzio della politica e dei media si sta consumando la sottomissione completa alla volontà dell’Unione europea riguarda Alitalia, per la quale il ministro Giorgetti (Lega), ha accettato in conformità alle richieste della danese Margrethe Vestager, direttrice del competente ufficio della Commissione europea, di far passare a Ita, la nuova compagnia aerea che dovrebbe sostituire Alitalia, meno del 50% del personale di quest’ultima, costituito soltanto dal personale di volo, licenziando l’intero personale di terra, la cui sorte rimane legata a un’emanazione di un nuovo bando di gara europeo.
L’Italia, in questo modo, dimostra di non volere utilizzare i fondi del Recovery fund per un serio sviluppo delle fonti di produzione di ricchezza nazionale, tra le quali emergono, per profitto, le rotte aeree, assecondando, nel caso di specie, una proposta, che già aveva fatto la tedesca Lufthansa, per acquistare questo settore di Alitalia, anziché provvedere alla nazionalizzazione della compagnia di bandiera anche per recuperare i miliardi sinora spesi dallo Stato per tenerla in vita (fonte Paolo Maddalena).