L’Evangelo del Giorno
2ª Domenica di Pasqua - Donemica della Misericordia
In questa 2ª Domenica di Pasqua ci aiuta a meditare l’Evangelo Paola.
“Gesù, in presenza dei suoi discepoli, fece molti altri segni che non sono stati scritti in questo libro. Ma questi sono stati scritti perché crediate che Gesù è il Cristo, il Figlio di Dio, e perché, credendo, abbiate la vita nel suo nome.” (Giovanni 20,19-31)
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Il Signore raggiunge i discepoli chiusi nel cenacolo, dona loro la pace e lo Spirito promesso ma quello che colpisce chi ascolta è l’episodio di Tommaso.
Al centro di questo brano spicca la figura dell’apostolo, detto Dídimo… il gemello. Di chi sia gemello non lo si dice e mi piace pensare che sia il mio, il nostro gemello anche perché la sua incredulità è la mia, la nostra.
Davanti ad un fatto come la Resurrezione di Gesù non è così scontato credere senza vedere, sicuramente è più facile dire “se non vedo non credo” oppure “ci credo solamente se ci metto il naso!!!”
Gesù, di cui oggi ricordiamo la “divina misericordia”, non giudica Tommaso lo capisce e senza dire niente torna apposta per lui, lo aspetta e lo chiama a sé. Sembra quasi dirgli “comprendo la tua difficoltà a credere e ti vengo incontro con cuore misericodioso affinché tu mi riconosca” .
È qui che viene il bello, è qui la sfida a cui anche noi, gemelli di Tommaso, siamo chiamati: dobbiamo cercare e vedere i segni della Resurrezione e la Sua presenza in ciò che ci circonda, nel mondo e nella storia per poter testimoniare gridando con fede al mondo e ai fratelli, insieme al nostro gemello Tommaso, “Mio Signore e mio D-o”.
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