L’Evangelo del Giorno
6ª Domenica del Tempo Ordinario
“Beati voi, poveri, perché vostro è il regno di Dio. Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati. Beati voi, che ora piangete, perché riderete. Beati voi, quando gli uomini vi odieranno e quando vi metteranno al bando e vi insulteranno e disprezzeranno il vostro nome come infame, a causa del Figlio dell'uomo. Rallegratevi in quel giorno ed esultate, perché, ecco, la vostra ricompensa è grande nel cielo.” (Luca 6,17.20-26).
In questa domenica in cui la Parola ci consegna quel preziosissimo tesoro che sono le Beatitudini, non posso non pensare a tutto ciò che sta accadendo nel mondo in questi giorni e ripetermi che, citando un articolo che ho letto proprio oggi, “non c’è beatitudine senza la dimensione concreta della fratellanza, della giustizia e del sostegno reciproco”.
E ce lo diceva anche Papa Francesco proprio una settimana fa, durante l’intervista rilasciata a Che tempo che fa: “Con i media noi vediamo tutto ma poi guardiamo dall’altra parte […] non basta vedere, bisogna sentire, toccare”, non lasciamoci prendere dalla “psicologia dell’indifferenza”.
Lasciamoci toccare nel profondo e preghiamo insieme per la pace in Ucraina e per tutte le ferite del nostro mondo: se sulla strada verso la beatitudine non sappiamo fermarci, come il buon samaritano, a toccare e prenderci cura a modo nostro e nel nostro piccolo di queste ferite, allora forse stiamo sbagliando strada.
Ludovica