L’Evangelo del Giorno
4ª Domenica di Quaresima
#misericordia #farefesta #rallegrarsi
“Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre. Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò.” (Luca 15,1-3.11-32).
Quale grande misericordia ha il padre verso il figlio prodigo che dilapida i beni ricevuti! E nello stesso tempo, quale misericordia ha il padre verso il figlio fedele a parole ma che rivendica solo dei diritti!
Questo padre è Padre con la P maiuscola. Perché fa pochi gesti, dice poche parole ma accoglie e abbraccia i suoi figli con un amore grande, paziente, gioioso, che va al di là di ogni semplice aspettativa.
Possiamo essere dissoluti, menefreghisti, badare a noi stessi, oppure pieni di pretese, rivendicativi, presi dalle nostre cose, ma il Padre, il D-o della misericordia, ci accoglie sempre con gioia e fiducia.
Qualche volta sappiamo riconoscere che abbiamo bisogno di essere accolti, dopo aver abbandonato il campo di una vita che dovremmo vivere in pienezza.
Il Padre vede, ha compassione, corre incontro, abbraccia e bacia, condivide tutto perché quello che è suo è nostro, si rallegra e fa festa con noi perché ci siamo ritrovati e siamo con Lui, con la sua misericordia e il suo amore.