Dovendo ripensare la politica, mi pongo alcuni interrogativi.
Perché dal Governo Renzi in poi si sono difese TAV, TAP, devastazioni con il trivellamento della Basilicata e distruzione della sua economia agricola (le viti fanno uve amare!), senza battere ciglio? Perché, visto che piove tanto, non si fanno cisterne (Costantinopoli con le sue cisterne resistette a lungo ai Turchi, fino al tradimento dei Genovesi); perché non si trasforma l'ex ILVA in produzione dell'idrogeno da solare (abbiamo già varato la prima nave ad idrogeno); perché non si utilizza il progetto di solare da specchi, per i quali abbiamo speso invano, visto che da pionieri siamo ora disinteressati a vantaggio della California; perché non si fanno impianti di desalinizzazione dell'acqa marina, come ha fatto Tel Aviv, che ora produce acqua ad un costo inferiore a quello di 1 bottiglia di acqua minerale? Qualcuno penserà in forma innovativa per il futuro?
Mentre l'Europa, complice il nostro Governo e i nostri ministri per l'agricoltura, si appresta a dare attuazione alla sciagurata 'mano libera' alle grandi imprese nello sfruttamento dissennato del territorio e dell'agricoltura, mi sovviene il dolore del nostro grande poeta, per l'abbattimento di 1 quercia:
LA QUERCIA CADUTA di Giovanni Pascoli
Dov’era l’ombra, or se la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: “Or vedo: era pur grande!”
Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: “Or vedo: era pur buona!”
Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell’aria, un pianto… d’una capinera
che cerca il nido che non troverà.
PURTROPPO, NON CI SARANNO PIU' NE' NIDI N' CAPINERE!