La pandemia, per strano che possa sembrare, si rivelata occasione di grande ricchezza, per chi ha saputo prevedere bene, cioè i Cinesi, che hanno superato gli americani.
La Cina ha creato 257 miliardari nell’ultimo anno, pari a una media di 5 nuovi paperoni alla settimana, salendo a quota 878, oltre i 788 miliardari negli Stati Uniti. In sostanza la pandemia da Coronavirus non ha scalfito la ricchezza dei miliardari cinesi anzi, a dirla tutta, è cresciuta anche di più. Come ha affermato Rupert Hoogewerf, presidente del Rapporto Hurun e capo della ricerca:
Il mondo non ha mai visto tanta ricchezza creata in un solo anno. Gli imprenditori cinesi hanno fatto molto meglio del previsto. Malgrado il Covid-19, sono saliti a livelli record (…) La Hurun China Rich List ha registrato più ricchezza creata quest’anno sui 5 anni precedenti messi insieme, suggerendo che la struttura dell’economia si è evoluta, allontanandosi dai settori tradizionali come la produzione e il settore immobiliare, verso la nuova economia.
Dal Covid-19 oltre ai miliardari cinesi ne sono usciti più ricchi anche i colossi del Web. Secondo uno studio di Mediobanca difatti nei primi 9 mesi del 2020 la capitalizzazione delle WebSoft è aumentata del +30,4% (a fronte di un -6% per le multinazionali della manifattura)
Malgrado l'iniziale programma di imparzialità Facebook è diventato una 'voce' politica a favore della destra e della Casa Bianca.
Lo afferma il Wall Street Journal, che in un recente articolo dal titolo “Come Mark Zuckerberg ha imparato la politica” delinea i tratti di quella che appare come un’azienda fortemente influenzata dalle decisioni prese a Washington, una dipendenza intensificatasi a partire dal 2016 e cruciale al punto da aver reso necessarie scelte di campo e pesanti attività di lobby, non sempre prive di conseguenze dirette sulle scelte della compagnia.
Facebook sarebbe insomma diventato un vero e proprio attore politico, in grado di condizionare attivamente il processo democratico negli Stati Uniti. Spesso in modo consapevole, come quando nel 2017 – sempre stando al racconto del Wall Street Journal – ha modificato il suo algoritmo per ridurre la visibilità di siti e testate apertamente schierate a sinistra.