Mentre attendiamo l'esito del referendum, varrebbe la pena riflettere su chi veramente decide le nostre sorti, esercitando un potere effettivo, che sfugge alle competenze ed alle decisioni dei Parlamenti e, spesso, dei Governi.
Mi scuso per la lunghezza e riproduco parte di un articolo, pubblicato in Accademia, di Luigi Antonio Pezone.
Questa domanda non è una provocazione. Nasce da un ragionamento. Se i parlamentari mondiali, eletti democraticamente, a prescindere dal numero che avranno, continueranno a delegare le scelte di sviluppo alle borse mondiali che hanno prodotto l'attuale distribuzione della ricchezza, il riscaldamento globale, le alluvioni, i virus, il ruolo dei parlamenti mondiali è limitato soltanto alla gestione dei bilanci statali e alla realizzazione delle opere pubbliche con le poche risorse che avanzano da chi detiene la vera ricchezza mondiale.
Soprattutto, gli organi istituzionali mondiali si dovrebbero assumere le loro responsabilità di fronte alle invenzioni sbagliate, realizzate, diffuse universalmente e non corrette da nessuno. Oggi, chi propone soluzioni alternative a quelle prodotte dai centri di potere mondiali, se non viene eliminato fisicamente, non è creduto da nessuno, soprattutto a causa del silenzio della scienza, pubblica e privata. Oggi la totalità degli scienziati sono lavoratori dipendenti, pertanto, tenuti al rispetto delle direttive aziendali. Perché dovrebbero esprimere il loro parere sulle depurazioni e le energie interattive se i loro datori di lavoro pubblici e privati continuano a produrre sistemi non interattivi? Dovrebbero essere i parlamentari eletti dal popolo, i giudici nazionali e Internazionali, le Nazioni Unite a indagare. Anzi, dovrebbero avere il potere e il dovere di sperimentare le soluzioni interattive per l’importanza mondiale che hanno per contrastare i cattivi fenomeni ambientali energetici e la disoccupazione mondiale.
Gli attuali governi mondiali, comprese le Nazioni Unite, solo apparentemente sono democratici, se si analizzano le scelte che fanno, non dal punto di vista politico ed economico, ma dal punto di vista scientifico e dell'organizzazione del lavoro globale.
Purtroppo, oggi, sia la scienza, sia la giustizia non sono imparziali.
Soltanto su http://www.SPAWHE.eu sono pubblicati articoli e brevetti che descrivono le applicazioni sinergiche e interattive dei sistemi depurativi, energetici, dei trasporti mondiali e persino le modifiche interattive energetiche e depurative del sistema circolatorio umano con il cuore artificiale ossigenatore del sangue autonomo energeticamente (che non avrebbe bisogno di accumulatori di energia) e potrebbe allungare la vita umana di centinaia di anni evitando la morte cerebrale, anche nel caso di incidenti mortali. Tuttavia, nessun gruppo parlamentare italiano o di uno qualsiasi degli stati sovrani mondiali, conservatore o progressista, ha mai chiesto al proprio governo la sperimentazione di qualcuna delle invenzioni di SPAWHE. Non è una questione politica, ma di cultura generale dei politici mondiali, che sono succubi dei centri di potere economici pubblici e privati, che hanno prodotto il riscaldamento globale, l'attuale distribuzione della ricchezza, e le invasioni di virus dovuti alle alterazioni e distruzioni delle biodiversità mondiali.
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€330.00 (EUR)
Il corso ha lo scopo di far acquisire ai partecipanti le tecniche di comunicazione per imparare a prevenire o gestire situazioni di conflitto in ambito LAVORATIVO E NEL RAPPORTO CON IL PUBBLICO. Il numero è limitato a un massimo di 12 partecipanti e verrà avviato con un minimo di 5 partecipanti. PROGRAMMA: comunicare con gli altri: principi generali; il codice di comunicazione personale: imparare a riconoscerlo; le tecniche di comunicazione interpersonale, come strumento a disposizione per favorire la soluzione di eventuali situazioni di contrasto e conflitto che possono sorgere in ambito lavorativo con i colleghi; i canali della comunicazione; tecniche di gestione del conflitto e di interazione comunicativa; comunicazione, negoziazione; ascolto attivo e ascolto selettivo: le tecniche di ascolto; fare attenzione al contenuto; separare la relazione dal problema; fare domande; tecniche di comunicazione per accertare di aver compreso l’interlocutore; tecniche di sintesi; non cadere nella trappola del conflitto e del botta-risposta; strategia di comunicazione e non coinvolgimento nella comunicazione; casi pratici ed esemplificazioni; simulazioni con i partecipanti. Per informazioni: http://www.3f-former.it/BERTI%....20CONFLITTO%2027-28.