L’Evangelo del Giorno
Natale del Signore
“Appena gli angeli si furono allontanati da loro, verso il cielo, i pastori dicevano l’un l’altro: «Andiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscere».” (Luca 10,15-2.
Al centro del mistero del Natale di Gesù c’è un incontro. Maria, Giuseppe e Gesù ricevono la vista dei pastori, nella mangiatoia di Betlemme. É un incontro inaspettato per Maria e Giuseppe. I pastori raccontano loro l’annuncio degli angeli su chi è il bambino.
I pastori sono le persone considerate ai margini della città ma proprio per questo sono coloro che accolgono l’annuncio della nascita di Gesù. Non fanno clamore, sono desiderosi di raccontare a Maria e Giuseppe chi è il loro bambino: é il Salvatore, Cristo Signore.
Scopriamo nel giorno di Natale che l’annunciazione più incredibile e comunitaria viene da gente che è ai margini. Questo ci dovrebbe far pensare che il mistero del Natale si esprime nelle persone semplici.
Il Salvatore nasce là dove non ce lo aspettiamo. É una sorpresa il dono di D-o, perché è dono di vita che solo i semplici sanno annunciare. E i pastori annunciano la vita del bambino con animo lieto, festoso.
In questo nostro tempo inconsueto, carico di tante preoccupazioni, nasce per noi il Salvatore. É un po’ paradossale questo avvenimento. La luce di cui abbiamo bisogno per uscire dal dramma della pandemia avviene attraverso la nascita di un bambino.
Custodiamo questo giorno come Maria nel nostro cuore, cercando di intravvedere questo spiraglio di luce, questa vita che nasce, questo Gesù che umilmente viene in mezzo a noi per starci accanto.