L’Evangelo del Giorno
Feria prenatalizia VI
“In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.” (Luca 1,57-66).
La misericordia del Signore si è manifestata in Elisabetta: dalla sterilità alla generatività. Questo passaggio è il segno del mistero della vita che diventa creazione anche in ciò che sembra impossibile.
La sorpresa di questa passo evangelico è la nascita di Giovanni, dono e grazia per Elisabetta. É la madre che dà il nome al figlio anche se il nome non appartiene alla famiglia di Zaccaria.
Questo fatto segna quasi una discontinuità rispetto alla tradizione. Ma Elisabetta sceglie il nome per il figlio, per lodare prima di tutto il Signore, perché Giovanni è davvero dono e grazia, è messaggero dell’Altissimo, tanto è vero che l’annuire muto di Zaccaria fa sciogliere la sua lingua in gioia senza fine.
La gente però rimane meravigliata perché si aspetta una grande novità. C’è l’attesa del Messia. Ma chi è questo bambino che è nato?
La meraviglia è Giovanni chiamato ad aprire, da profeta, la via del Signore. In questo interstizio della storia d’Israele è tempo di cogliere quella piccola fiammella che fa intravvedere la fede, la speranza, l’amore, per superare un mare in tempesta, per avere uno sguardo oltre le solitudini.
Elisabetta gioisce perché la luce ha illuminato il buio del suo tempo ... e anche del nostro.