Alla fine mi hanno chiamata la scorsa settimana e domani inizio lo stage retribuito come Agente Immobiliare. Tutto nuovo per me in questo settore, ci sarà da imparare, finalmente posso dire di avere un lavoro-formazione per tre mesi. La sede di lavoro sarà un Agenzia vicino casa. Vedremo come va.
L’Evangelo del Giorno - Rito Ambrosiano
S. Famiglia di Gesù Maria e Giuseppe
Luca 2,41-52
I suoi genitori si recavano tutti gli anni a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono di nuovo secondo l’usanza; ma trascorsi i giorni della festa, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendolo nella carovana, fecero una giornata di viaggio, e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai dottori, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto così? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero le sue parole. Partì dunque con loro e tornò a Nazaret e stava loro sottomesso. Sua madre serbava tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini.
In questo brano mi ritrovo, dopo una prima lettura, ad immedesimarmi con la preoccupazione e l’agitazione di Maria e Giuseppe: quali genitori non si sentirebbero così per la scomparsa del proprio figlio? Per di più, da tre giorni!
L’affetto paterno di Giuseppe e la tenerezza materna di Maria caratterizzano la centralità di Gesù all’interno di questa famiglia: Dio nel volto umano di un bambino che essi hanno accolto e custodiscono passo dopo passo cresce e si affaccia all’età adulta; Dio che si rivela in modo invisibile ma tangibile in questo ragazzo, rende ancora più uniti i due sposi che vivono in una ricerca attenta e scrupolosa i segni del Padre nella loro vita.
Sono proprio i due genitori che si sentono smarriti interiormente: mentre sono alla ricerca del proprio figlio che ha perso la strada, comprendono, nel ritrovarlo, che c’è qualche cosa di differente rispetto a come l’hanno lasciato; hanno trovato dov’è, ma, forse, non sanno più chi è.
Chiedo oggi la grazia di riconoscere la presenza di Dio lungo il cammino, seguendo le sue orme e pregando per ogni famiglia, soprattutto per quelle che stanno attraversando difficoltà e ostacoli.
Quali gesti quotidiani e di famiglia mi fanno crescere nella fede?
Chi ama padre o madre più di me, non è degno di me; chi ama figlio o figlia più di me, non è degno di me (Mt 10,37; cf. Lc 14,26): alla luce del Vangelo di oggi, che cosa significano queste parole?
Quali desideri, sentimenti, progetti “serbo nel mio cuore” per me e per la mia famiglia?
Beato chi abita la tua casa:
sempre canta le tue lodi!
Beato chi trova in te la sua forza
e decide nel suo cuore il santo viaggio.
(Sal 83)
L’Evangelo del Giorno
4ª Domenica del Tempo Ordinario
“Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.” (Marco 1,21-28)
Siamo agli inizi della predicazione e della testimonianza di Gesù. É riconosciuta in lui autorità perché sa esprimere vicinanza alla gente. Insegnare con autorità vuol dire avere la capacità di esprimere in profondità la Parola delle Scritture legate alla vita ed essere uomini di D-o
Nonostante l’impegno Gesù si trova di fronte ad una prima ostacolo. Una persona posseduta da uno spirito impuro si scaglia contro l’insegnamento di Gesù. E Gesù risponde scardinando la forza della persona posseduta: “Taci! Esci da lui!”
Ci fa impressione ascoltare questo racconto perché mette in evidenza da un lato la differenza tra l’insegnamento di Gesù e quello degli scribi, dall’altro la novità che Gesù della presenza del Signore, D-o di misericordia. Cioè aiutare le persone a riconsiderare la loro vita non per schemi chiusi, ma aprendo gli sguardi all’oltre.
Dobbiamo anche noi, nel nostro tempo, avere il coraggio di seguire il Signore non secondo le nostre logiche ma accettando che la Parola entri nella nostra vita e ci faccia cogliere l’essenza di una fede semplice ma convinta.
Ivan Botto
Elimina il commento
Sei sicuro di voler eliminare questo commento ?